Whirlpool naviga ancora in acque turbolente dopo il nulla di fatto dell'incontro di ieri a Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte, che ha presieduto il tavolo cui ha preso parte anche il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha riferito ai sindacati la disponibilità dell'azienda a riprendere il confronto e I sindacati hanno immediatamente fatto presente l'insoddisfazione per questo esito. "Patuanelli ha detto che entro 24 ore incontrerà l'azienda e l'Ad La Morgia per verificare le loro proposte. Per noi la valutazione dell'incontro è negativa, l'azienda non si è spostata di un millimetro". Stigmatizza così il segretario generale di Fim Cisl, Marco Bentivogli. "Mi sembra che confermare le stesse cose non faccia altro che provocare più rabbia nei lavoratori. Sostanzialmente non è cambiato nulla - aggiunge - perché il 31 ottobre sarebbe stata comunque la data del passaggio di consegne con Prs. La sospensione dunque non sposta i tempi e non dà neppure spazio ad una trattativa vera. Ci aspettavamo qualcosa in più. Sono aree - ricorda - in cui chiudere le fabbriche significa fare un regalo alla camorra. Un presidio industriale è un presidio di legalità - conclude. E in quella zona sono rimasti solo Whirlpool e Hitachi".
Il Governo si è detto determinato a mettere in campo tutte le azioni necessarie per mantenere questo presidio industriale. Pur nella consapevolezza che le soluzioni spettano all'azienda, il governo - si legge in un comunicato - ritiene indispensabile sollecitare i vertici Whirlpool a far chiarezza su quali siano gli ostacoli e le difficoltà che impediscono la prosecuzione del progetto e degli impegni già assunti. L'intento - conclude la nota - è creare tutte le condizioni perché venga mantenuto sul territorio il presidio industriale e vengano salvaguardati i livelli occupazionali.