Un’altra giornata di protesta per i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Oggi 300 di loro si sono presentati all’aeroporto di Capodichino, hanno urlato slogan contro la chiusura - prevista il 1 novembre, se non ci sarà un cambiamento di rotta - e distribuito volantini ai passeggeri in attesa.
L’iniziativa segue la proclamazione dello sciopero generale da Cgil Cisl e Uil per il 31 ottobre. decisa da proclamare per giovedì 31 ottobre lo sciopero generale di quattro ore dell’industria e del terziario. Una mobilitazione che porterà in piazza le tante crisi che attraversano l’area metropolitana di Napoli. I sindacati chiedono ”un piano di sviluppo per Napoli e per il Mezzogiorno”. Il futuro di Napoli, sostengono, non esiste senza industria. ”La vicenda Whirlpool è emblematica di un processo di deindustrializzazione che va avanti da anni e che ha visto le istituzioni inerti o impotenti. Questo processo va fermato”, attaccano i sindacati. Non esistono infatti ragioni industriali, proseguono Cgil Cisl e Uil, per giustificare il disimpegno Whirlpool da Napoli:” Ogni eventuale progetto deve vedere la Whirlpool coinvolta. Il Governo non può consentire che gli impegni assunti dalle multinazionali siano carta straccia”. Whirlpool, quindi, avvertono le tre confederazioni, ”deve restare a Napoli. Governo, Regione, Città Metropolitana e Comune mettano in campo tutto ciò che è in loro potere per garantire il rispetto degli impegni” e ”il Governo definisca con chiarezza azioni di sostegno in termini di intervento diretto e di politica industriale sulle principali filiere produttive del Mezzogiorno”. Critiche anche per le istituzioni locali: ”Regione, Città Metropolitana e Comune di Napoli sono state finora incapaci di fare sistema”.