Continuano le lunghe code di stranieri che passano la notte, con bambini e anziani, al freddo davanti all’Ufficio Immigrazione della Questura, in corso Verona, a Torino, per prendere un appuntamento per le pratiche di rilascio, rinnovo o aggiornamento dei permessi di soggiorno. Lunedì scorso, Cgil Cisl Uil territoriali, che da tempo denunciano la “situazione disumana” di corso Verona, hanno organizzato un presidio sindacale per protestare contro le condizioni inaccettabili in cui versano queste persone. Centinaia di stranieri, con qualsiasi condizione meteorologica e a qualsiasi orario, sostano in fila per ore (anche di notte) per un appuntamento. Dopo aver manifestato davanti all’Ufficio Immigrazione già ad ottobre scorso, le tre confederazioni sindacali torinesi hanno deciso di intervenire ancora una volta per richiamare le istituzioni a precise assunzioni di responsabilità e per sensibilizzare l’opinione pubblica su una situazione che non è degna di una città come Torino che è sempre stata in prima fila in Italia nelle politiche di accoglienza e inclusione degli immigrati. Nella struttura di corso Verona, dichiarata inagibile già due anni fa, il sevizio, oltre agli spazi inadeguati, è in sofferenza anche per la carenza di organico. Questo corto circuito non garantisce alle persone immigrate di ottenere il permesso di soggiorno in tempi rapidi, di rinnovare documenti fondamentali per la loro permanenza nel nostro Paese e allo stesso tempo non consente alle lavoratrici e ai lavoratori dell’ufficio di svolgere il proprio lavoro in condizioni idonee e adeguate. Al presidio di Cgil Cisl Uil Torino ha partecipato un centinaio di persone, mentre le associazioni di volontariato continuano a dare assistenza e distribuiscono té caldo e coperte nelle giornate più fredde. “La situazione - spiega il segretario della Cisl di Torino Canavese, Paolo Ferrero - continua a essere insostenibile, c’è stato un rimpallo di responsabilità tra le istituzioni. La stanno gestendo male. Ora dopo le nostre sollecitazioni finalmente si è trovata una nuova sede per l’ufficio immigrazione, speriamo che questa vergogna finisca e si crei una situazione dignitosa per queste persone”. La richiesta di aiuto è stata infatti immediatamente raccolta dalla curia torinese che ha messo a disposizione la sua struttura del “Santo Volto” in alternativa all’utilizzo della fatiscente struttura di corso Verona. Ma per il trasloco, previsto in autunno, servono circa 8 mesi e bisogna nel frattempo gestire quella che è diventata una vera e propria emergenza. Sulla vicenda è intervenuto anche il Comune di Torino con una azione di pressing sul Ministero dell’Interno per ottenere le prenotazioni online e più servizi diffusi sul territorio, con l’apertura del servizio in diversi commissariati della città e in altri punti del territorio. “Chiediamo alle istituzioni competenti - continua il segretario Cisl Torino- Canavese, Paolo Ferrero - che, in attesa di una rapida e definitiva soluzione, venga garantita la presenza della Protezione Civile sul posto, in questi mesi di clima rigido, al fine di assicurare assistenza e la distribuzione di generi di conforto. Ogni giorno in corso Verona, a Torino, arrivano tra le 800 e le 850 persone”.
Rocco Zagaria