Una tragedia senza fine. A Frosinone, due operai hanno perso la vita in soli due giorni; il bilancio delle vittime sale a tre in poco più di un mese, mentre un altro lavoratore versa in gravi condizioni dopo un incidente. Sempre nello stesso periodo, un’altra persona ha subito un grave infortunio in un cantiere. Il settore delle costruzioni in Ciociaria non registrava un numero così alto di decessi sul lavoro da tredici anni.
Di fronte a questa drammatica situazione, la Filca Cisl di Frosinone richiede con urgenza la convocazione di un tavolo di emergenza che coinvolga istituzioni locali, imprese, sindacati ed enti preposti alla sicurezza. L’obiettivo è affrontare con decisione le criticità esistenti e adottare misure concrete per prevenire ulteriori tragedie.
Il sindacato avanza una serie di proposte prioritarie: incrementare immediatamente i controlli da parte degli enti competenti, con ispezioni approfondite e rigorose; istituire programmi di formazione obbligatori e continuativi per lavoratori e datori di lavoro, al fine di garantire una piena consapevolezza dei rischi e delle misure di sicurezza; richiedere maggiore responsabilità da parte delle imprese, che devono investire in tecnologie e strumenti per ridurre i pericoli nei luoghi di lavoro; e applicare sanzioni più severe per chi non rispetta le normative di sicurezza. Ogni lavoratore, inoltre, deve essere adeguatamente formato sui rischi specifici legati al proprio ruolo, mentre le aziende devono impegnarsi a conoscere e rispettare le leggi vigenti.
Giustino Gatti, segretario generale della Filca Cisl di Frosinone, denuncia con forza l’assenza di un approccio sistematico alla sicurezza sul lavoro e critica l’inerzia delle istituzioni responsabili. “Ogni incidente rappresenta un fallimento delle politiche di prevenzione e del sistema dei controlli - afferma Gatti -.Non possiamo più considerare queste tragedie come inevitabili. Dal 2003, a Frosinone hanno perso la vita 40 operai. Non basta limitarsi a piangere le vittime, specialmente quando, come nel caso di Giuseppe Valente, l’operaio di 63 anni morto ad Ausonia e nostro iscritto, si tratta di persone a noi vicine. Serve un cambiamento radicale: i controlli sono insufficienti, le normative spesso ignorate e i lavoratori pagano con la vita queste gravi mancanze. Non possiamo più accettare che si operi in condizioni così pericolose".
Per il sindacato è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Gatti sottolinea: “Ogni lavoratore ha il diritto di tornare a casa sano e salvo. Questo principio, semplice e fondamentale, appare ancora lontano dall’essere rispettato in molti cantieri. Non è accettabile che il lavoro, che dovrebbe essere sinonimo di dignità e sicurezza, continui a trasformarsi in una trappola mortale. La Filca Cisl di Frosinone continuerà a vigilare affinché la sicurezza non sia più vista come un costo da ridurre, ma come un investimento imprescindibile per salvaguardare vite umane”.
Donato Tempesta