Un vero e proprio choc stamattina per i lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno dopo l’annuncio da parte della direzione di chiudere il sito italiano e cessare le attività nella fabbrica.
Una decisione inaccettabile per i sindacati e i lavoratori che hanno subito occupato la fabbrica e protestano per la decisione unilaterale aziendale. Un vero fulmine a ciel sereno anche perché da parte aziendale non c’è mai stato alcun avviso di crisi e solo venerdì scorso si era firmato anche l’accordo sul premio di risultato per i lavoratori.
“Una decisione inaccettabile, senza preavviso e senza alcuna motivazione, quella dei costi strutturali notevolmente superiori rispetto a quelli degli altri stabilimenti di rinforzi in acciaio per pneumatici che in una nota diffusa questa mattina da Bekaert è tutta da verificare - afferma il segretario generale della Fim Marco Bentivogli -. Va detto che la stessa azienda anche un mese fa nel Cae Comitati aziendali europei, non aveva manifestato preoccupazioni e livelli di criticità tali che lasciassero intravedere questa decisione”.
Il sindacato chiede l’intervento del ministro Di Maio perché quello di Figline è un sito produttivo molto importante dove vi lavorano 318 dipendenti diretti e circa 150 nell’indotto.
“L’azienda deve tornare indietro sulle proprie scelte - continua Bentivogli - e sedersi al tavolo con le organizzazioni sindacali per trovare una soluzioni che salvaguardi il lavoro e l’occupazione del sito fiorentino”.
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