A spingere le dichiarazioni del titolare dei Trasporti e delle Infrastrutture, nonché vicepremier, è lo sciopero generale proclamato per oggi dai sindacati di base. Sciopero che Salvini con un’ordinanza ha ridotto a 4 ore. Il sindacato Usb non fa marcia indietro e conferma lo sciopero di 24 ore perché l'ordinanza è ”illegittima”. La semi-precettazione sarà ispettata nelle Fs che prevedono l'astensione dal lavoro nella fascia oraria dalle 9 alle 13.
Contro Salvini si schierano le oppposizioni. ”Siamo davanti a un uso potenzialmente eversiva della funzione di governo”, afferma il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera Scotto che aggiunge: ”Che in una stagione difficile come quella che si apre sul terreno delle innumerevoli crisi industriali sparse per il Paese è molto pericoloso. Da un Ministro si dovrebbe pretendere saggezza, non toni aggressivi e intimidatori nei confronti del sindacato. Meloni lo richiami alle sue responsabilità”. ”La precettazione è uno specchietto per le allodole, una mossa puramente propagandistica”, secondo il responsabile Economia, Finanze, Imprese e Infrastrutture del Partito Democratico Misiani, per il quale ”la verità è che il settore del trasporto pubblico locale è in grave crisi ma il Governo non se ne sta minimamente occupando. Il fondo nazionale trasporti è assolutamente insufficiente: secondo le associazioni di categoria e le regioni, servirebbe uno stanziamento aggiuntivo di un miliardo e settecento milioni per coprire l'inflazione, che ha gonfiato i costi per le aziende, e il rinnovo del contratto di lavoro. Il Governo finora ha messo sul piatto 120 milioni per il solo 2025: una cifra ridicola e per di più una tantum. La cosa più utile che Salvini può fare è trovare i soldi che servono, altrimenti non saranno certo le precettazioni a salvare il sistema dal collasso”.
Sulla vicenda interviene il segretario generale della Cisl Sbarra. ”Le norme sullo sciopero sono già codificate e condivise: non si possono cancellare con un atto unilaterale da parte di un ministro o di un governo. Una cosa è criticare l'uso rituale e compulsivo dello strumento, un fatto che danneggia soprattutto il sindacato, ben altra cosa è mettere in discussione l'attuale disciplina che ne regola l'esercizio”, sottolinea il numero uno di Via Po secondo il quale ”si rischia da un lato di comprimere un principio intangibile sancito dalla Costituzione e dall'altro di regalare un assist a chi vorrebbe radicalizzare ulteriormente il clima sociale. Per coniugare il diritto allo sciopero e quello dei cittadini ad avere servizi essenziali e mobilità la legge c'è. Va semplicemente applicata”.
Successivamente Salvini ha corretto un po’ il turo: ”E' chiaro che la normativa sullo sciopero fa rivista insieme, insieme ai sindacati, perché penso che siano loro ad accorgersi in primis che se c'è uno sciopero al giorno, il primo a rimetterci è lo sciopero stesso. Non penso sia utile andare avanti di scontro in scontro, di precettazione in precettazione”.
Giampiero Guadagni