Ponteggi senza protezioni, segnaletica carente, lavoratori “in nero” o privi di formazione. I controlli periodici dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Catania e delle stazioni dislocate in provincia evidenziano continue violazioni delle disposizioni di sicurezza sul posto di lavoro. Una situazione resa più allarmante dai dati dell’Inail che, nell’ultimo Open Day di settembre in Sicilia, ha assegnato alla provincia catanese il poco lusinghiero primato del maggior andamento infortunistico sul lavoro: 4306 denunce, il 33.3 percento del totale regionale, registrate da tutti i settori lavorativi, dal primo di gennaio 2024 al 31 luglio 2024.
Per affrontare le preoccupazioni legate al crescente numero di irregolarità e illegalità riscontrate nel settore delle costruzioni, i segretari generali Paolo D’Anca (Filca Cisl Sicilia), e Pippo Famiano (Filca Cisl Catania) hanno chiesto un incontro al direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania, in modo da monitorare la situazione nei cantieri edili dove si continuano a registrare lavoratori privi delle tutele minime e imprese che agiscono fuori dalle regole. “È un fenomeno che mette a rischio non solo i diritti dei lavoratori - scrivono D’Anca e Famiano in una nota congiunta - ma anche la loro stessa incolumità. Di fronte al dilagare di queste irregolarità è fondamentale che si intensifichino i controlli e si costruisca una forte sinergia tra le istituzioni e le parti sociali per tutelare la vita dei lavoratori e combattere l’illegalità nel settore”.
“La patente a crediti, da poco adottata - aggiungono - rappresenta uno strumento innovativo per qualificare il settore edile e ridurre il rischio di infortuni nei cantieri ed è una misura necessaria che può realmente contribuire a mettere il lavoratore al centro del cantiere, qualificando le imprese e riducendo le irregolarità. Tuttavia, per renderla pienamente efficace, è indispensabile aprire un dialogo con tutti gli attori coinvolti, compreso l’Ispettorato del lavoro”. “Ci auguriamo - conclude la nota - che l’incontro con l’Ispettorato possa rappresentare un primo passo verso una maggiore cooperazione per garantire un settore edile più sicuro, qualificato e rispettoso delle norme. La sfida rimane infondere la cultura della sicurezza perché non può essere una sfida che può vincere il singolo imprenditore o il singolo lavoratore, ma tutti insieme”.
Ed è proprio sul piano della cooperazione, della cultura della sicurezza e della formazione dei lavoratori che, già dall’anno in corso, si sta sviluppando l’azione dell’Ust catanese: un percorso permanente di formazione e aggiornamento indirizzato ai rappresentanti dei lavoratori (Rls) di tutte le federazioni di categoria, avviato assieme al Dipartimento nazionale salute e sicurezza della Cisl e alle altre istituzioni locali competenti.
“L’obiettivo - sottolineano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea, e la segretaria territoriale Lucrezia Quadronchi - è di pianificare strategie condivise, sindacali e legali, per presidiare in modo strutturale il contrasto agli infortuni sui luoghi di lavoro, insieme alle malattie professionali, in evidente crescita anche nella nostra provincia, nell’ottica più ampia e complessiva del benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. Un’attività che tornerà utile all’Osservatorio permanente provinciale promosso dalla Prefettura di Catania per condividere criticità o buone prassi nella cultura della prevenzione dei rischi e degli incidenti sul lavoro”.
Rosario Nastasi