Venerdì 23 agosto 2024, ore 5:39

Governo

Nel decreto sicurezza solo la stretta sulle Ong del mare

Dopo settimane di annunci e trattative, il decreto sicurezza si rivela più scarno e meno drastico del previsto. Il Cdm vara, sostanzialmente, un codice per le Ong con multe e confische per chi non rispetta le nuove regole. Le navi potranno transitare e intervenire solo per i soccorsi: sotto il controllo e le indicazioni delle autorità territoriali. Il testo spiega che “il transito e la sosta in territorio nazionale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l'assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità”. Non solo. Le operazioni di soccorso, secondo il nuovo decreto, devono essere “immediatamente comunicate al centro di coordinamento competente per il soccorso marittimo nella cui area di responsabilità si svolge l'evento e allo Stato di bandiera, ed effettuate nel rispetto delle indicazioni delle predette autorità”. In caso di violazioni, sono previste sanzioni per il comandante, l'armatore e il proprietario, fino a 50.000 mila euro, compresa la confisca del mezzo, in caso di violazione reiterate. L’eventuale fermo amministrativo durerà due mesi. L'organo accertatore, che applica la sanzione del fermo amministrativo, “nomina custode l'armatore o, in sua assenza, il comandante o altro soggetto obbligato in solido, che fa cessare la navigazione e provvede alla custodia della nave a proprie spese”. 
Il Cdm si è dunque concentrato sulle cosiddette Ong del mare. Misure più stringenti sulla sicurezza, più volte annunciate, sono invece rinviate a gennaio. Nonostante le pressioni della Lega, il governo ha rimandato i provvedimenti contro le baby gang e la violenza sulle donne. Tutte misure date per certe dal ministro Salvini. L’accordo trovato dalla maggioranza prevede che il resto degli interventi, compresi quelle per rafforzare la lotta al terrorismo, saranno contenuti nel secondo decreto di gennaio. Ufficiosamente questa sorta di spacchettamento sarebbe stata l'unica soluzione per l'esecutivo alla luce della necessità di approfondire molti aspetti tecnici. E per continuare a mantenere un contatto con l'Unione europea senza spingere oltre il limite l'acceleratore sulle iniziative unilaterali di Roma. 
Se la maggioranza ha trovato un compromesso, il decreto compatta anche le opposizioni, che bocciano le nuove norme. Così come lo sono le associazioni umanitarie e il quotidiano dei vescovi, “Avvenire”. La critica principale al decreto, sintetizzata da Marco Bertotto, responsabile per le operazioni in Italia di Medici senza frontiere, è il rischio di un aumento del numero dei morti. “I comandanti e gli equipaggi - sottolinea Bertotto - si troveranno di fronte a un dilemma etico, tra il dovere di prestare soccorso ad altre barche in difficoltà, secondo il diritto del mare, e quello di rispettare le regole, dirigendosi verso il porto dopo aver effettuato il primo salvataggio”.
Ilaria Storti

( 29 dicembre 2022 )

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