Era ora! Il nuovo collegio di commissari prenderà formalmente posizione il primo dicembre, dopo il voto di mercoledì scorso.Una volta approvato e dotato delle linee guida politiche che von der Leyen ha presentato a luglio, il nuovo team esecutivo del blocco dovrà affrontare una lunga lista di sfide, punteggiate da un’incombente guerra commerciale, un’inflazione persistente, un calo di competitività, un aumento dei prezzi dell’energia e un conflitto armato nel vicinato. Entro i suoi primi 100 giorni, la Commissione dovrebbe presentare un Clean Industrial Deal per unire forzatamente le ambizioni dell’Ue in materia di clima con i suoi sforzi per aumentare la competitività e l’indipendenza energetica. La prima grande iniziativa della nuova Commissione sarà proprio una "Bussola della competitività" e sarà la cornice per il resto del mandato.
L’agenda di lavoro è stata già annunciata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando alla plenaria del Parlamento europeo il nuovo Collegio dei commissari che, secondo l’esponente del Ppe "sarà la squadra giusta per questo momento della storia europea".La "Bussola" si baserà sui tre pilastri del rapporto Draghi, ha detto von der Leyen, affermando che il primo pilastro sarà chiudere il divario d’innovazione con gli Stati Uniti e la Cina, il secondo è un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività, il terzo è l’aumento della sicurezza e la riduzione delle dipendenze.
Quindi come indicato dalla presidente della Commissione, uno dei pilastri sarà proprio l’azione per colmare il divario di competitività con le altre economie mondiali.Fondata sull’alleanza tra Partito Popolare Europeo, Socialisti e Democratici e Renew Europe, che ha rischiato di sfaldarsi già nelle audizioni dei commissari, quella che si insedierà il primo dicembre sarà la maggioranza più risicata della storia europea. Il calo di consensi con cui nasce la ‘Commissione Ursula 2.0’ mette in dubbio la fattibilità delle proposte della presidente, che ha presentato, come detto, un programma ambizioso per i prossimi 5 anni. Al Green Deal, ha aggiunto la presidente della Commissione, si aggiungerà quindi un Clean Industry Deal.
Su un tema prioritario nel primo mandato, la Difesa, Von Der Leyen ha ribadito: "La guerra infuria ai confini dell’Europa, e dobbiamo essere pronti per ciò che ci aspetta: lavorare a stretto contatto con la Nato, perché sappiamo che dobbiamo fare molto di più insieme come europei". La presidente ha detto che c’è qualcosa che non torna se la Russia sta spendendo fino al 9% del suo Pil per la difesa, mentre l’Europa spende in media l’1,9% e che la nostra spesa per la difesa deve aumentare. Von der Leyen ha affermato che l’Europa si trova di fronte a scelte difficili che richiedono "investimenti massicci nella nostra sicurezza e nella nostra prosperità". Ha promesso anche di ridurre la burocrazia per migliorare l’economia europea in declino e mantenere il sostegno all’Ucraina. Ma la sfida più urgente per il nuovo esecutivo si concretizzerà infatti a gennaio, quando il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe riaccendere le tensioni commerciali e securitarie con gli Stati Uniti.
L’organo esecutivo dell’Ue dovrà elaborare rapidamente piani coerenti in materia di commercio e difesa per contribuire a proteggere i 27 da un presidente americano che h più volte minacciato di riequilibrare i deficit commerciali attraverso tariffe e potenzialmente meno impegnato nella sicurezza europea. Già oggi il blocco non riesce a tenere il passo con gli Stati Uniti e deve far fronte alla crescente concorrenza della Cina, in un contesto di sfide come la bassa produttività, una crescita lenta, costi energetici elevati e investimenti deboli. Dovrà fare i conti anche sulla proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che punta a continuare la sua crociata in difesa del comparto automotive nazionale ed europeo.
L’obiettivo è quello di rilanciare la competitività dell’Ue coniugando la sostenibilità ambientale con quella industriale, nel solco del nuovo "Patto verde industriale" annunciato dalla presidente dell’esecutivo comunitario. Al Consiglio Competitività (Compet) il titolare del Mimit ha presentato ai Ventisette un documento informale redatto insieme all’omologo ceco in cui si chiede tra le altre cose di anticipare l’attivazione della clausola di revisione del regolamento europeo sulle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri, attualmente prevista per il 2026, al primo semestre del 2025. Questo dovrebbe permettere alle imprese di adeguarsi più efficacemente alle nuove norme europee per evitare sanzioni salate e per ridare slancio alla produzione industriale nel Vecchio continente. Il non-paper finora è stato sottoscritto anche da Austria, Bulgaria, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia. Un’altra sfida in più da vincere.
Rodolfo Ricci