I ministri delle Finanze europei si riuniscono a Bruxelles. E per la prima volta dalla Brexit c'è anche la cancelliera dello Scacchiere del Regno Unito, Rachel Reeves, alla ricerca - spiega - di uno storico "reset" nelle relazioni con l'Ue. Sullo sfondo, l'urgenza dei finanziamenti per la sicurezza e alla difesa, grande sfida del quinquennio von der Leyen bis. E già il commissario europeo all'Economia Valdis Dombrovskis punta sul "notevole" aumento del fondo europeo per la difesa. Intanto, il Regno Unito, chiarisce Reeves, non torna indietro sulle "linee rosse" poste sull'Ue, ma avverte che vanno costruite relazioni commerciali più strette, assieme appunto a una cooperazione nella sicurezza e nella difesa.
L'incontro della cancelliera con i ministri Ue all'Eurogruppo, che nel formato 'inclusivo' si allarga da 20 a 27, è altamente simbolico di una ripartenza: Un'ora e mezza per ritrovarsi e guardarsi negli occhi, in un clima che i presenti definisco "molto positivo". La geopolitica però incombe, e sia nel 'dialogo economico' con Londra e sia nel formato ristretto a 20, le riflessioni sui finanziamenti alla difesa rimbalzano a più riprese e a più livelli.
La Germania si schermisce rifiutando gli eurobond senza però dir davvero che ne pensi dell'idea di un fondo europeo per la difesa: "al posto di parlare di concetti astratti difficili da implementare, dovremmo parlare di proposte concrete", afferma il ministro delle Finanze tedesco Jörg Kukies. "Non ho visto alcuna proposta concreta" su un fondo europeo per la difesa, afferma da parte sua il ministro olandese Eelco Heinen. Il commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis, invece, non ci gira attorno: "Abbiamo creato di recente il Fondo europeo per la difesa e, con ogni probabilità, durante il prossimo quadro finanziario pluriennale questo fondo verrà notevolmente aumentato", ha affermato. "Le discussioni sul Fondo europeo per la difesa e altre voci di spesa relative alla difesa nel bilancio dell'Ue apparteranno alle nostre discussioni per il prossimo quadro finanziario pluriennale", ha comunque rimarcato.
Mentre a margine della riunione il nuovo commissario per la Difesa, Andrius Kubilius, ha visto il ministro delle Finanze polacco Andrzej Domański, per discutere le priorità della prossima presidenza polacca dell'Ue, spiega lodando la Polonia per l'esempio in materia di spesa per la difesa con la cifra record del 4,7% del Pil nel 2025. "Dobbiamo spendere di più, meglio, insieme ed in modo europeo". Nell'incontro, per il resto, si sonnecchia sui nuovi documenti programmatici di bilancio, nel curioso 'interregnò creatosi con il nuovo Patto di stabilità: alcuni piani pluriennali di spesa e bozze di manovra, come nel caso dei Paesi Bassi, non sono in linea alla raccomandazione della Commissione o sforano il tetto di spesa chiesto.
Ma il Consiglio non ha ancora adottato le raccomandazioni e così in questo primo 'girò il Semestre europeo finisce per apparire molto meno stringente del solito, a dispetto di ben due crisi di governo legate ai budget (Germania e Francia). Quanto alla crisi a Parigi, "in Francia la situazione è impegnativa - ha affermato il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe -. Siamo fiduciosi che i leader politici francesi agiranno per stabilizzare la situazione e che vareranno le misure necessarie per dare stabilità".
Dombrovkis, intanto, lascia intendere che la Commissione sta trattando una modifica del piano pluriennale di spesa dell'Ungheria (Paese in procedura per deficit eccessivo): la valutazione è ancora in corso e "stiamo ponendo al Paese alcune domande di follow-up e ulteriori chiarimenti, di cui avremo bisogno per finalizzare la nostra valutazione".
Rodolfo Ricci