Le sfide dell'Europa nel giorno della sua celebrazione. Domani il cancelliere tedesco Olaf Scholz è atteso per la prima volta davanti agli eurodeputati riuniti alla plenaria di Strasburgo. Nel suo intervento, il più atteso della sessione, il Bundeskanzler sarà impegnato a delineare le priorità della politica comunitaria, dalla nuova governance economica alla difesa, passando per energia e migrazione, in vista delle Europee del prossimo anno. Prima di accogliere il leader socialista tedesco, gli europarlamentari avranno uno scambio sulla proposta di riforma del Patto di stabilità appena svelata da Bruxelles e già finita nel mirino di Berlino, alla testa del fronte dei falchi per tornare al rigore sui conti pubblici. Il dibattito con Scholz sarà l'occasione per l'Aula di approfondire la visione tedesca, espressa fin qui in modo netto dal ministro delle Finanze, Christian Lindner.
Le parole del cancelliere verranno ascoltate e lette in filigrana anche per capire quale sarà la posizione del suo partito alle Europee, con il possibile sostegno a Ursula von der Leyen per un secondo mandato alla guida della Commissione europea oppure per una sua candidatura al vertice della Nato. Ma le sfide europee che passano per Berlino sono più di una e, secondo quanto riferito da fonti parlamentari, ci si aspetta che il leader tedesco si soffermi anche sul sostegno all'Ucraina e i piani di rafforzamento della difesa europea, la strategia energetica Ue e la riforma del Patto per la migrazione e l'asilo.
Poi c’è la questione Cina. Bruxelles ha proposto di sanzionare le società cinesi per il sostegno accordato alla macchina da guerra russa, per la prima volta dall'inizio dell'aggressione dell'Ucraina: lo riporta il Financial Times, secondo cui la mossa irriterebbe Pechino, ansiosa di impedire che l'Ue si schieri con Washington nella lotta per l'influenza globale. Sette aziende cinesi, in particolare, sono finite nel mirino per la vendita di attrezzature utilizzabili negli armamenti e, di conseguenza, nell'elenco di un pacchetto di sanzioni che sarà discusso dai Paesi Ue in settimana. Alcune società sono già state colpite da misure ad hoc Usa.
Bruxelles ha finora evitato di prendere di mira la Cina, sostenendo che nessuna prova ha dimostrato che stesse fornendo direttamente armi a Mosca. Nell'elenco delle sanzioni, che richiede l'approvazione unanime dei 27 Stati prima delle loro applicazioni, ci sono le cinesi 3HC Semiconductors e King-Pai Technology, già sottoposte a sanzioni dagli Stati Uniti. Mentre due società con sede a Hong Kong, sempre nell'elenco Ue, sono già state colpite dal Tesoro americano: Sinno Electronics e Sigma Technology. La proposta di sanzioni della Commissione europea, secondo il Ft, afferma in particolare che, "in considerazione del ruolo chiave abilitante dei componenti elettronici per l'uso da parte del complesso militare e industriale della Russia per sostenere la guerra di aggressione contro l'Ucraina, è opportuno includere anche alcune altre entità nei Paesi terzi coinvolti nell'elusione delle restrizioni commerciali".
Rodolfo Ricci