Arriveranno la prossima settimana le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue: un appuntamento cruciale per gli Stati europei per avere il quadro completo sull'aggiustamento fiscale che dovrà scattare con il nuovo Patto di stabilità, dopo aver ricevuto già il 22 aprile la stima di Eurostat su debito e deficit pubblici a fine 2023. Le traiettorie di riferimento della Commissione europea previste dalla nuova governance economica, appena entrata in vigore, saranno comunicate agli Stati il 21 giugno.
Su quelle i Paesi europei dovranno poi presentare per il 20 settembre dei piani pluriennali di spesa (a 4-7 anni). I target, ha spiegato un portavoce dell'esecutivo comunitario, rifletteranno "i fondamentali macro-finanziari" degli Stati ed è già "prevedibile un aggiustamento maggiore" non solo per i Paesi ad alto debito o deficit, ma anche per quelli con "passività potenziali legate all'invecchiamento". Insomma, è ben noto che la voce delle pensioni è un capitolo importante della spesa pubblica, ma per la prima volta viene evidenziato esplicitamente come un aumento atteso in futuro della spesa per le pensioni - legato all'invecchiamento della popolazione - comporterà sin d'ora un corrispettivo sforzo fiscale maggiore per gli Stati con una popolazione più vecchia.
"È lecito immaginare che ci sono Paesi, non un paio ma molti di più, che entreranno in procedura" per disavanzo eccessivo con il nuovo Patto di stabilità, ha segnalato il commissario Paolo Gentiloni ricordando "l' impennata della spesa pubblica seguita a pandemia e guerra in Ucraina".
Eurostat ha registrato del resto ben undici Paesi su 27 con un disavanzo pubblico oltre la soglia limite del 3% a fine 2023 sulla quale valutare appunto la procedura europea (sin dai primi report della Commissione sul deficit eccessivo, attesi il 19 giugno, si terrà però conto dei fattori rilevanti previsti dalle nuove regole come l'aumento della spesa pubblica per la difesa). Tornando al nuovo Patto, oltre all'invecchiamento, è atteso anche un aggiustamento maggiore per chi ha prospettive di crescita più deboli nel medio termine e/o condizioni di finanziamento più restrittive avranno un aggiustamento maggiore per garantire finanze pubbliche sostenibili", ha aggiunto il portavoce della Commissione.
"Gran parte delle informazioni per calcolare le traiettorie di riferimento sono già disponibili e le restanti informazioni lo saranno nel corso del mese", ad esempio con le previsioni di primavera. Inoltre, le autorità nazionali hanno a disposizione alcuni strumenti tecnici per simulare quali saranno le probabili esigenze di aggiustamento. Non è atteso che prima di venir comunicati agli Stati i target del Patto vadano al vaglio dei commissari Ue: "La preparazione e la trasmissione delle traiettorie di riferimento non necessitano di una decisione del Collegio, ha spiegato il portavoce dell'esecutivo.
Rodolfo Ricci