Tutto come previsto. Germania e Francia ringraziano. Ma anche il debito italiano non si mette a piangere. Infatti, la Bce, per la quarta volta da quando ha iniziato a tagliare i tassi lo scorso giugno, riduce il costo del denaro con una sforbiciata da 25 punti base. Lo comunica la banca centrale. Il tasso sui depositi scende così al 3%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,15%, quello sui prestiti marginali al 3,40%. Una decisione attesa dagli analisti, che rappresenta un regalo di Natale per famiglie, risparmiatori e imprese. Si riduce il costo di prestito del denaro, e di conseguenza il costo per mutui e prestiti.
E’ questa la quarta volta che la Bce rimette mano ai tassi da inizio anno, dopo il ribasso di giugno, il taglio di settembre e quello di ottobre. Con questa mossa la Banca centrale europea arriva a tagliare i tassi di interesse di un punto percentuale da quando è stata decretata guerra aperta all’alta inflazione. Una situazione, quest’ultima, che appare lontana. "Il processo disinflazionistico è ben avviato", recitano le decisioni del consiglio direttivo che accompagnano le scelte. Gli esperti dell’eurotower prevedono un’inflazione collettiva media al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2,1% nel 2027.
La Bce, peraltro, rivede nuovamente al ribasso le stime di crescita, con una nuova sforbiciata rispetto alle previsioni di settembre. Secondo le 'staff projections' la crescita si fermerà allo 0,7% nel 2024, (da 0,8% di settembre), a 1,1% nel 2025 (da 1,3%) e dell'1,4% nel 2026 (da 1,5%). La stima sul 2027 è di 1,3%. "I nostri esperti si attendono ora una ripresa economica più lenta di quanto indicato nelle proiezioni di settembre - ha detto la presidente Christine Lagarde - gli indicatori basati sulle indagini congiunturali segnalano una contrazione nell'attuale trimestre".
La presidente della Bce ribadisce quindi il permanere di incertezze e rischi al ribasso per la crescita. Da qui la scelta prudente, di un ribasso dello 0,25% invece di un più sostanzioso 0,50% ipotizzato da una parte di osservatori. Restano sullo sfondo scenari di guerre commerciali, che si uniscono a tensioni geopolitiche che ammantano prospettive e previsioni. "Non c’è un percorso prestabilito", ha ribadito Christine Lagarde. La Bce, conferma una volta di più, "seguirà un approccio guidato dai dati", e le decisioni sui tassi saranno prese "volta per volta" e sulla base delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.È molto probabile che la Bce voglia però mantenere qualche margine di manovra, in chiave di risk management.
"L’inflazione interna - spiega il comunicato finale - ha registrato una flessione ma resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo". La banca centrale probabilmente intende anche sostenere i salari reali, molto compressi negli ultimi mesi. La ripresa prevista nei prossimi trimestri - dopo la "contrazione" di questo autunno - è riconducibile "principalmente all’incremento dei redditi reali, grazie al quale le famiglie dovrebbero poter effettuare maggiori consumi" oltre che all’aumento degli investimenti delle imprese. "È cruciale dare seguito velocemente, con politiche strutturali concrete e ambiziose, alle proposte del piano Draghi per la competitività e del piano Letta per il rafforzamento del mercato comune".
Rodolfo Ricci