Sbarra ha poi posto l'accento su altre ”luci” della manovra: "Viene reso strutturale l'accorpamento delle prime due aliquote Irpef; ripristinata la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all'inflazione; prorogata la detassazione sul salario di risultato, sugli accordi di welfare, sui fringe benefit; conquistiamo 5,5 miliardi di euro per finanziare i rinnovi dei contratti pubblici; si investe sulla famiglia e sulla natalità; nella situazione di difficoltà si aumenta il fondo sanitario nazionale”. Inoltre, ”viene confermato per i prossimi tre anni il sistema degli incentivi per l'occupazione di giovani, donne, lavoratori svantaggiati, soprattutto nel Mezzogiorno, dove si finanzia con 1,6 miliardi la Zes unica”.
Certo, ci sono aspetti che vanno migliorati, per questo chiediamo al Governo e ai gruppi parlamentari precisi impegni per cambiare. Bisogna eliminare i tagli strutturali agli organici nel mondo della scuola, va sanato questo parziale blocco del turnover negli enti locali. Vanno aumentate le pensioni minime e va operato un deciso e forte taglio delle tasse al ceto medio che fa fatica a recuperare e salvaguardare il potere di acquisto. Ma tutto questo lo possiamo fare attraverso il dialogo e il confronto”.
Quanto ai rapporti tra Cgil, Cisl e Uil, il tema è ”come ragioniamo sul recupero dell'unità, che rimane un grande valore”. Nella modernità e nella transizione ”il profilo sindacale che serve al Paese non può che essere attestato sul terreno del pragmatismo, responsabilità, contrattazione, partecipazione e autonomia dalla politica”. Il leader Cisl lancia la sfida: ”Ritroviamo un percorso unitario, sostenendo insieme e sfidando il Governo su un nuovo patto sociale o un contratto sociale, come lo chiama Mario Draghi, in Europa; affrontiamo il tema della partecipazione e discutiamo di questo facendo prevalere le ragioni del dialogo e del confronto che, sia chiaro, non esclude il conflitto quando serve”. Sbarra ha poi ricordato che ”il presidente Draghi nel 2021 fu protagonista di un'intensa attività di confronto e di concertazione solo con Cgil, Cisl e Uil e, nonostante con Draghi firmammo a Palazzo Chigi importanti accordi, gli fu riservato uno sciopero generale a dicembre di 8 ore”.
Da Sbarra anche gli auguri di buon lavoro a Tommaso Foti, nuovo ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione, il Sud e il Pnrr. Foti assume dunque tutte le deleghe lasciate da Raffaele Fitto, divenuto vicepresidente esecutivo della Commissione europea.
Giampiero Guadagni