Venerdì 29 novembre 2024, ore 3:40

Manovra 

Maggioranza: miglioramenti possibili se non incidono sui conti pubblici 

Poche modifiche concordate in maggioranza e solo con l'ok del Mef sulle coperture. Tra le righe della nota diffusa al termine del vertice di centrodestra di domenica sera a casa Meloni emerge la linea data dalla premier Meloni agli alleati. Uno stop, di fatto, a proposte non condivise da tutta la maggioranza come quella della riduzione del canone Rai chiesto dalla Lega. Ma anche l'ulteriore taglio dell'Irpef sul quale insiste da tempo Forza Italia, al momento risulterebbe complicato. Temi su cui comunque tanto la Lega quanto Forza Italia non sembrano voler mollare la presa. L'invito, dunque, è quello a concentrarsi su poche modifiche da segnalare al Tesoro che ne valuterà poi la fattibilità. Gli unici spiragli riguardano in particolare misure relative alle forze dell'ordine, alle politiche sociali e ai settori produttivi. E dunque niente stretta sul turn over delle forze dell'ordine (un punto sul quale lo stesso Giorgetti ha fatto in passato delle aperture); ma anche Ires premiale (una misura chiesta dagli imprenditori alla quale il ministro Urso starebbe lavorando); e ok a misure come il bonus per le attività extra-scolastiche caldeggiato da FdI o ulteriori detrazioni per i figli (Noi Moderati e Forza Italia chiedono di innalzarne l'attuale tetto di 800 euro). ”Il proficuo incontro - si legge nel testo diramato da Palazzo Chigi - ha riscontrato la piena condivisione di vedute a sostegno di una manovra che guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo”. Modifiche migliorative proposte a livello parlamentare saranno ”valutate con attenzione dal Governo” ma con un occhio ai conti pubblici. Inoltre i leader hanno dato mandato al ministro Giorgetti di valutare, alla luce delle coperture necessarie, la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutti.
Intanto si guarda anche al possibile gettito che potrebbe arrivare nel 2025 dall'azione di compliance da parte del fisco. Sono almeno 3 milioni, i contribuenti che il prossimo anno riceveranno una comunicazione nel quadro di questa attività. I casi più diffusi di omissioni o infedeltà nella comunicazione dei dati al fisco riguardano le mancate comunicazioni Iva o le omesse dichiarazioni delle partite Iva. Comuni anche le anomalie nella dichiarazione Isa, ovvero gli Indici sintetici di affidabilità.
La legge di stabilità” recepisce molte istanze e rivendicazioni che abbiamo avanzato in questi mesi come Cisl. Pur tuttavia è una manovra da migliorare”. Lo ribadisce a Radio 1 Rai il leader Cisl Sbarra che spiega: ”Bisogna tornare indietro nella riduzione degli organici della scuola o nel rimuovere questo blocco parziale del turn over negli Enti locali. Bisogna aumentare maggiormente le pensioni minime, ripristinare le risorse sottratte al mondo automotive, e riconquistare con l'Europa la misura della contribuzione sud, che ha dato molto alla crescita del lavoro. Serve poi un deciso taglio delle tasse sul ceto medio, rimodulando la seconda aliquota Irpef dal 35 a 33 per cento, e alzando lo scaglione fino a 66 mila euro. Il ceto medio fa fatica a recuperare il potere di acquisto. Dobbiamo continuare il dialogo e il confronto con il Governo e con tutti i gruppi parlamentari”. Aggiunge Sbarra: ”C’è un problema nella rappresentanza istituzionale, sociale e politica. Una dinamica che ha polverizzato i partiti e, come abbiamo visto nelle recenti elezioni in Emilia-Romagna e Umbria, porta a votare meno del 50%. C'è una crisi della politica di disintermediazione che ha fatto perdere ruolo e protagonismo anche ai corpi intermedi. Da questo punto di vista il sindacato se la passa un po' meglio. Alle recenti elezioni Rsu nel settore pubblico e privato ci sono stati livelli di partecipazione che hanno sfiorato il 90%”. Certo ”se l'immagine pubblica di un sindacato deve essere quella di dire no, scaricando attraverso scioperi costi e sacrifici sulle persone, è normale che alla lunga la gente si allontana". A proposito dello sciopero di venerdì prossimo indetto da Cgil e Uil, Sbarra osserva: ”Da quattro anni a questa parte un pezzo di sindacato italiano proclama sistematicamente scioperi generali. O abbiamo sindacalisti che non ne azzeccano una ai tavoli e non portano a casa risultati da prima del Governo Draghi, oppure c’è un approccio preconcetto e pregiudiziale. Nell'uno e nell'altro caso vedo un problema molto grave per le qualità della rappresentanza di alcune sigle. Poi ognuno è padrone a casa propria. La Cisl ha sempre avuto una linea di assoluta autonomia rispetto ai Governi e al loro colore politico. Lo sciopero è uno strumento da utilizzare con responsabilità, quando le vie di confronto tradizionali risultano non praticabili. Per esempio - conclude Sbarra- ha senso come abbiamo fatto nelle settimane passate per rivendicare il rinnovo del contratto del trasporto pubblico locale, oppure per contrastare le scelte di Stellantis nella filiera dell'automobile, creando un danno all'occupazione”.
Giampiero Guadagni

( 25 novembre 2024 )

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