Venerdì 31 gennaio 2025, ore 23:58

Economia 

La crescita rallenta, l'occupazione è stabile 

La legge di iniziativa popolare ” per la prima volta nella storia della Repubblica, ambisce a dare attuazione all'art.46 della Costituzione, costruendo un nuovo rapporto collaborativo tra capitale e lavoro, tra imprese e lavoratori. E vuole farlo non con la forza di un obbligo, non con le leve dirigiste di uno Stato precettivo ma valorizzando il libero e autonomo incontro contrattuale, esaltando ed affidandosi alle relazioni industriali”. Lo ha ribadito il leader della Cisl Sbarra a proposito della pdl sulla partecipazione dei lavoratori. "Affermare che la proposta della Cisl danneggia la contrattazione è l'uscita più ridicola e grottesca che si possa fare. Vuol dire non aver letto il testo o, più semplicemente, essere pregiudizialmente contrari all'idea della corresponsabilità dei lavoratori nelle scelte aziendali. Un obiettivo che però è quanto mai necessario nel quadro delle enormi trasformazioni in atto, che richiedono un moderno sviluppo delle relazioni industriali e della democrazia economica nel Paese”. Per Sbarra ”è importante che lo spirito e i principi cardine del nostro testo siano salvaguardati dalla tentazione di farne l'ennesimo campo di battaglia di uno scontro tutto politico. La partecipazione è la più grande riforma che possiamo dare all'Italia per affrontare la complessità di un momento di transizione come quello attuale, una sfida autenticamente bipartisan, il più grande investimento che si possa fare a sostegno della crescita economica, sociale a culturale del Paese”.
Fattore fondamentale, quello della crescita, anche in considerazione dei dati Istat di giovedì. Nel quarto trimestre del 2024, infatti, il Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,5% in termini tendenziali. Nel 2024 la crescita è stata dello 0,5% rispetto al 2023. Il Psb redatto dal Governo a settembre indicava una stima dell'1%. Risulta nulla lLa variazione acquisita del Pil italiano per il 2025.
Nel mese di novembre l’Istat stima in termini congiunturali un aumento del fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, dell'1,5% in valore e dello 0,6% in volume, registrando incrementi dell'1,5% sul mercato interno (+0,8% in volume) e dell'1,3% su quello estero (+0,3% in volume). Su base tendenziale, a novembre 2024, il fatturato dell'industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione del 2,6% in valore (-2,7% sul mercato interno e -2,6% su quello estero) e del 2,1% in volume (-2,7% sul mercato interno e -1,0% sul mercato estero).
Sul fronte lavoro l’Istat segnala che a dicembre 2024, rispetto al mese precedente, il numero di occupati è sostanzialmente stabile, attestandosi a 24 milioni 65mila. Il tasso di occupazione cala al 62,3% (-0,1 punti); mentre quello giovanile scende al 19,4% (-0,1 punti). Nel confronto annuo, il numero di occupati supera quello di dicembre 2023 dell'1,2% (+274mila unità), sintesi dell'aumento dei dipendenti permanenti (+687mila) e del calo dei dipendenti a termine (-402mila) e degli autonomi (-11mila).
La stabilità dell'occupazione osservata a dicembre scorso, rispetto al mese precedente, indica l'Istat, è sintesi dell'aumento tra gli uomini, i dipendenti permanenti e i 35-49enni e del calo tra le donne, i dipendenti a termine, gli autonomi e tra chi ha meno di 25 anni di età; sostanzialmente stabili le altre classi d'età. Nel confronto annuo, invece, l'aumento coinvolge gli uomini, le donne e chi ha almeno 35 anni di età, mentre per i 15-34enni si registra una diminuzione. A dicembre il totale degli occupati si attesta quindi a 24 milioni 65mila: andamento che è sintesi della crescita dei dipendenti permanenti, che salgono a 16 milioni 422mila, e della diminuzione dei dipendenti a termine e degli autonomi che scendono rispettivamente a 2 milioni 554mila e 5 milioni 90mila. Confrontando il quarto trimestre del 2024 con quello precedente, si osserva un incremento nel numero di occupati dello 0,1% (+27mila unità). A questo si associa la diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,7%, pari a-58mila unità) e l'aumento degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un posto e non lo cercano, (+0,5%, pari a +59mila unità).
Giampiero Guadagni

( 30 gennaio 2025 )

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