È possibile un agire razionale che non sia solo strumentale e tecnologico, ma capace di accogliere la coscienza ecologica ed etica? In altre parole, è possibile umanizzare la modernità? Queste domande nascono dalla consapevolezza che le crisi globali (pandemie, catastrofe climatiche, guerre), alle quali stiamo assistendo ci rivelano che viviamo in un mondo interdipendente. Mauro Ceruti e Francesco Bellusci, coerenti col titolo stesso del libro, individuano le strade da intraprendere per rispondere positivamente, al patto però di abbandonare le semplificazioni dominanti a favore di un pensiero delle connessioni e delle relazioni, verso un pensiero della complessità