Gli anni dei grandi romanzi - primo fra tutti "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" - e del successo editoriale, con la conseguente notorietà sono gli anni dei premi letterari, ma anche degli insorgenti malesseri fisici e nervosi. In questa lunga e feconda stagione, nascono nuove collaborazioni e rare amicizie: fra queste, una delle più autentiche è quella con Leone Piccioni (1925-2018), come testimonia il bel libro “Carlo Emilio Gadda-Leone Piccioni. Col nuovo sole ti disturberò. Scritti, lettere e detti memorabili”, curato e annotato dall'italianista Silvia Zoppi Garampi, con prefazione di Emanuele Trevi, edito da Succedeoggi Libri.
Leone Piccioni è stato al tempo stesso un importante giornalista e uno stimatissimo critico, Direttore del telegiornale unico, dei programmi radiofonici, poi vice direttore generale della Rai, fondò la celebre rivista letteraria L’Approdo. Le lettere qui pubblicate, per buona parte inedite, documentano il periodo romano di Gadda attraverso una prosa sarcastica, mordace, polemica, spesso drammatica, destinata ai suoi interlocutori