Sarà il Capo dello Stato Mattarella ad inaugurare oggi l'anno di Agrigento capitale italiana della cultura. Il primo degli eventi sarà la mostra 'I Tesori d'Italia - Il'900 delle Fondazioni. Da Giorgio De Chirico a Lucio Fontana', in programma nella sede di Villa Aurea, all'in terno dell'area archeologica girgentina.
L'esposizione intende racchiudere in un unico piccolo, ma prezioso percorso la storia dell'arte italiana, rappresentando tutte le 20 regioni dello Stivale attraverso 25 opere (tutti dipinti più una scultura) di 22 artisti. Questi capolavori, legati alle regioni di riferimento degli artisti, indicano le principali correnti artistiche che hanno attraversato l'I talia durante tutto il '900, senza tralasciare però anche gli ultimi anni del XIX secolo. Una esposizione resa possibile grazie all'im menso patrimonio messo a disposizione, con speciali prestiti, dalle Fondazioni bancarie e culturali nazionali. Una storia dell'arte che è, al contempo, storia del Paese stesso, in un racconto che non intende essere esaustivo, ma che si sviluppa attraverso opere per lo più sconosciute al pubblico e che diventano qui simboliche della vastità del tesoro artistico e culturale italiano, ancora tutto da scoprire o da riscoprire.
Il percorso espositivo guida dunque il visitatore alla scoperta dei tesori artistici con una varietà di linguaggi realizzati nell'arte figurativa italiana. Dal Naturalismo e al Verismo, quello di Francesco Michetti (Abruzzo), Antonio Mancini (Lazio), di Vincenzo Gemito (Campania) e di Giuseppe De Nittis (Puglia), al Divisionismo di Giuseppe Pellizza da Volpedo (Piemonte), di Angelo Barabino (Liguria) e di Umberto Boccioni (Calabria), passando dal Secondo Futurismo di Fortunato Depero (Trentino) e di Ivo Pannaggi (Marche), alle visioni metafisiche di Giorgio Morandi (Emilia), di Giorgio De Chirico (Italia), di Mario Sironi (Sardegna) e di Filippo de Pisis (Romagna). Proseguendo dal Neorealismo di Renato Guttuso (Sicilia), per il Cubismo di Gino Severini (Toscana), l'Arte informale di Emilio Vedova (Veneto), di Afro Basaldella (Friuli-Venezia Giulia), e di Alberto Burri (Umbria), lo Spazialismo di Lucio Fontana (Lombardia) e, infine, il New Dada di Gino Marotta (Molise), Francesco Nex (Valle D'Ao sta), fino all'Astrattismo di Carla Accardi (Basilicata), presente con un'opera inedita. La mostra, pensata per essere architrave narrativo di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, di fatto contribuirà al racconto del Sistema culturale italiano nella Capitale della Cultura più a sud di sem-pre.
Agrigento si prepara a un boom di visitatori. Gli addetti ai lavori prevedono un incremento a doppia cifra di presenze e arrivi.
Storicamente in tutte le città che sono state Capitale della cultura si sono registrati aumenti dal 19 al 26%. L'ultima in ordine tempo è stata Pesaro, che ha avuto più di 110 mila presenze negli oltre mille eventi del 2024 e un aumento di turisti del 30% nei periodi di bassa stagione e del 15% durante il resto dell'anno.
La designazione di Agrigento per il 2025 ha già portato un primo importante cambiamento. Oggi la città dei Templi viene vista come destinazione e non più come una delle tappe di un tour in Sicilia. Insomma, si cerca Agrigento, non più solo la Sicilia.
Agrigento ha presentato la sua candidatura per la Capitale italiana della cultura 2025 con il dossier 'Il sé, l'altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali' che ha coinvolto oltre la stessa città anche gli altri comuni del territorio e Lampedusa. Il tema del dossier ruota intorno ai quattro elementi di Empedocle: Acqua, Terra, Aria, Fuoco; esplorandone armonie e conflitti. L'offerta culturale è articolata in 44 progetti, di cui 17 internazionali, per indagare le relazioni tra gli esseri umani in una prospettiva di pace con la natura.
La Giuria nominata per la selezione della città Capitale italiana della cultura per il 2025 ha raccomandato Agrigento con queste interessanti motivazioni: 'Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l'individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l'isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell'accoglienza e della mobilità. Il progetto risponde in modo organico all'obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale. Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un'ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico, che trova ispirazione nei concept tecnologici più moderni. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni potrà promuovere la cultura come caposaldo della crescita individuale e comunitaria'.
Onori e oneri. Certamente in città vanno implementati la quantità e la qualità dei servizi offerti. Dai trasporti all'emergenza idrica sono tante infatti le criticità da affrontare. Un campanello d'allarme nei giorni scorsi è scattato quando durante un concerto jazz è scoppiato un temporale ed è piovuto dal tetto: l'acqua è caduta sui musicisti che si esibivano. Immediati i lavori per rendere impermeabile la copertura del Teatro Pirandello. Proprio quello che oggi ospiterà il Presidente della Repubblica. Una presenza che conferma come per Agrigento questa sia una grande occasione di rinascita anche sociale ed economica