Domenica 15 settembre 2024, ore 22:03

Libri

Tutto già scritto

di ENZO VERRENGIA

Che bello ritrovare in libreria la nuova edizione de “La Fantarca”, di Giuseppe Berto, esempio unico di come la fantascienza e la narrazione avvenirista possano combinarsi con l’arguzia tutta italiana nel guardare alla scienza, alla tecnologia e al futuro senza catastrofismi anglosassoni, sia pure non rinunciando alla distopia. Per giunta, il volume beneficia della prefazione di Diego De Silva, a sua volta autore outsider quanto lo fu a suo tempo quello del romanzo. Preziose le sue indicazioni di lettura per chi oggi scopre che fin dagli anni ’60, così pieni di ottimismo e attesa del XXI secolo, non mancavano i segnali di pericolo sui prossimi millenni. «Non fate l’errore» scrive De Silva, «di pensare che “La Fantarca” sia una specie di operetta morale e che ci sia appunto “una qualche morale”. Non c’è, e ce ne sono a migliaia, ma è inutile cercarle perché il libro va verso qualcosa di più alto. C’e una storia, c’è la Storia, c’è la fantascienza (genere molto difficile da affrontare), lo humour.» L’idea di Berto è così ben radicata nel contesto peninsulare. Si immagini che nel XXII secolo per risolvere alla radice la Questione del Mezzogiorno lo Stato organizzi l’emigrazione forzata di tutti i calabresi su Saturno. E che il mezzo di trasporto sia la Speranza N. 5, una scassata astronave destinata a compiere quest’ultimo viaggio per poi venire assegnata al trasporto locale. E che a comandarla venga piazzato tale Don Francesco (detto Ciccio) Torchiaro, un incrocio fra il colonnello Buttiglione e il tenente William Bligh dell’ammutinamento del Bounty.

Sulla Speranza N. 5 non succede nulla di così pericoloso. Si canta e si balla, si prolifica e si procede sicuri lungo la rotta interplanetaria, perché teleguidati in realtà da infallibili tecnici tedeschi.

Però sulla Terra divisa in Primo e Secondo Blocco scoppia la guerra mondiale a colpi di armi magnetiche e di fatto i calabresi della Fantarca si ritrovano abbandonati a se stessi.

Ma non si tratta di un film hollywoodiano o di una interminabile serie televisiva. L’astronave da rottamazione è un contenitore di vitalismo tutto mediterraneo che Giuseppe Berto apprezzò quando decise di stabilire la sua dimora proprio nei luoghi di provenienza dei passeggeri astrali.

“La Fantarca” sintetizza e anticipa tutti i temi della contemporaneità. La contrapposizione della guerra fredda, resipiscente dopo l’illusione della caduta del Muro, l’esodo di interi popoli, l’energia di un’umanità sempre capace di risorgere da se stessa.

Giuseppe Berto, La Fantarca, Neri Pozza 2024, pp. 160, Euro 18,00

( 4 settembre 2024 )

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