Bellissimo il nuovo volume, da poco uscito, “Tenconi. Lo spazio sconosciuto dell’arte.” curato da Paolo Biscottini ed edito da Skira, che ripercorre la lunga vicenda artistica della pittrice lombarda.
Sandra Tenconi, nata a Varese, nel 1937, dopo aver frequentato il liceo artistico, studia all’Accademia di Brera di Milano, dove vive fino al 1977, per poi trasferirsi definitivamente a Pavia.
L’artista ha al suo attivo circa settanta mostre personali e la sua arte viene inquadrata all’interno del naturalismo lombardo, cioè la corrente artistica che ha lo scopo di rappresentare in modo naturale la natura, gli oggetti e le persone e che trova maggior fortuna dal Cinquecento al Settecento, ma più specificamente con questa espressione si indica, generalmente, la pittura di paesaggio e il sentimento della natura nell’arte lombarda dell’Ottocento e del Novecento, ma la Tenconi ha come modelli di riferimento grandi maestri: Turner, Goya, Graham e Sutherland ne sono solo degli esempi.
Paolo Biscottini, che è stato direttore del Museo Diocesano di Milano (che peraltro ha contribuito a fondare alla fine degli anni Novanta), è stato direttore dei Musei civici e della Villa Reale di Monza e di Palazzo Reale a Milano, riesce a mettere in evidenza quelli che sono i caratteri predominanti della produzione artistica
della Tenconi: sensibilità e delicatezza in primis, ripercorrendo per temi la vicenda artistica della donna che “mantiene uno sguardo fisso sulle vicende del tempo, quello personale, ma anche quello storico” delineando, così, perfettamente, l’opera pittorica di Sandra, che ama lavorare sia en plaein air che in studio, raffigurando, però, sempre la natura, che è la protagonista indiscussa della sua produzione artistica.
Sandra Tenconi. Lo spazio sconosciuto dell’arte, a cura di Paolo Biscottini, novembre 2022, edito da Skira, pagg.160, €35,00