Martedì 17 dicembre 2024, ore 8:51

Libri

L'amore, a cui Proust non crede

di STELLA FANELLI

A150 anni dalla nascita e a 100 dalla morte Proust è e rivive dentro i tantissimi libri che ne celebrano il genio, ne raccontano la vita, ne spiegano l’opera. Tra i molti, quello di Alessandro Piperno ci dimostra quanto il più grande romanziere di tutti i tempi sia al centro delle nostre vite perché apparteniamo a chi conosce i “moti tellurici dei nostri cuori in subbuglio”. La Recherche era capitata per le mani di Piperno, come racconta nel suo Proust senza tempo, all’ultimo anno di liceo: il regalo di Natale di un amico, il volume tradotto da Giovanni Raboni per i Meridiani. L’amore è nato tardi. Alle spalle letture entusiasmanti: i russi, i vittoriani, i realisti francesi ma nessuno, neanche l’amata Anna Karenina, gli aveva procurato sentimenti diversi dalla passiva ammirazione. Immergersi nella Recherche, nella sua prosa ricca, da gustare rigorosamente col pensiero, in quella sintassi che sembra compiacersi di non volerci condurre fuori dall’intrico della storia, invece, fu diverso perché Proust dolcemente avvelena tutte le vite che cambia, inesorabilmente. Leggere è imparare a leggere se stessi ma chi si addentra nelle pagine di Proust fa davvero esperienza di come nella Letteratura possiamo trovare, senza cercarle, cose nostre che lasceremmo inespresse perché è faticoso ‘dire’ l’anima.

Lo scrittore parigino che attraversa la fine di un secolo glorioso e la rovina di quello che rivendicherà il diritto all’autodeterminazione con la Guerra, aveva consacrato la vita alla poesia; la sua fu una ricercata e laboriosa solitudine: all’amico Saint-Beuve diceva che “i veri libri devono essere figli non della piena luce e delle chiacchiere ma dell’oscurità e del silenzio”. Il suo stile esercita su di noi un fascino ipnotico, ci trascina in quell’oscurità e in quel silenzio suoi, fertili e colmi di lezioni sull’amore, sul dolore, sul Tempo. Piperno si sofferma proprio sull’amore che nella Recherche tutti scorgono ma in cui Proust non crede.

La più subdola forma di autoinganno con cui la Natura ci infligge dolore, l’Amore, non riguarda due esseri ma uno soltanto, l’innamorato. La solitudine dell’amante e l’inconoscibilità dell’amato queste le certezze dell’uomo e dello scrittore. Esistere nel cuore degli altri è l’ossessione con cui non smettiamo mai di fare i conti. Confessare in un libro quanto uno scrittore e i suoi libri possano dominare la vita intellettuale di uno studioso è quanto Piperno fa nel suo saggio, riuscendo a trasmetterci l’entusiasmo, la passione divorante per chi ha ispirato e ispira la Letteratura in cui trova il suo senso ultimo il Tempo e la Vita.

( 10 novembre 2022 )

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