Domenica 8 settembre 2024, ore 2:35

La scomparsa di Bill Viola

Al centro della scena l'umanità

di MARIA LUCIA SARACENI

L’impronta originale che Bill Viola lascia nell’arte contemporanea ha componenti che vanno oltre la bellezza dell’immagine e la perizia della tecnica. Conoscenze di elementi di filosofia, competenze di natura religiosa o spirituale; sensibilità artistica e ed esperienze di vita contribuiscono alla formazione di un’arte che esprime se stessa mettendo al centro della scena l’intera umanità, immersa nel tempo e nello spazio. Il tutto attraverso videoinstallazioni visionarie, ambienti sonori, performance, video con cui Viola ha esplorato i passaggi della vita (nascita, morte, amore romantico, redenzione e rinascita) in mostre emozionanti, spesso visionarie e immersive. L’artista statunitense, malato da tempo, è morto venerdì scorso nella sua casa di Long Beach, in California, all’età di 73 anni. “La mia arte non è realmente cinema, non è pittura. Non è realismo, sebbene si avverta spesso come qualcosa di realista, e non è una creazione, poiché tutte le immagini derivano dalla vita reale. Penso si tratti piuttosto di una espansione dei livelli di realtà”: così definiva Bill Viola le proprie invenzioni artistiche costituite da immagini in movimento. Dopo gli studi universitari in America dedicati prima alla pittura e alla musica elettronica e poi indirizzati ai corsi sperimentali che spaziavano dalla religione all’ingegneria elettronica, Bill Viola nei primi anni Settanta inizia ad occuparsi della creazione dei primi videotape diventando particolarmente abile nei nuovi metodi di registrazione e montaggio. Molti dei suoi primi lavori riflettevano il fascino degli effetti speciali, come i loop di feedback input-output per riempire lo schermo di distorsioni visive e le installazioni di sorveglianza a circuito chiuso. L’esperienza acquisita nella tecnologia lo porta anche a lavorare come assistente audiovisivo in musei e gallerie. L’arrivo a Firenze nel 1974 segna un momento formativo importante per Bill Viola. Chiamato come primo assistente tecnico nello studio videoarte art/tapes /22 (galleria di Maria Gloria Conti Bicocchi), l’artista avverte subito l’atmosfera speciale di questa città: “Molte delle opere medievali e rinascimentali che avevo visto a Firenze non erano neanche nei musei. Erano nella comunità, in luoghi pubblici…. E, di più, molte opere erano ancora nei luoghi per i quali erano stati commissionati cinquecento anni prima”. In Italia Viola si innamora dei maestri senesi come Duccio, i Lorenzetti; e poi della pittura dei grandi del Rinascimento come Masaccio, Michelangelo e Raffaello (“giovani radicali…artisti influenzati da nuove idee tecniche e scientifiche…Ho guardato a loro come modelli per la mia concezione dell’immagine, costruendola grazie a un’esperienza lunga settecento anni”. Il passato degli artisti del Manierismo come Pontormo, Rosso Fiorentino e Agnolo Fiorentino rivive nell’ispirazione di Viola, come in “The Greeting”, installazione video-audio che ripropone la “Visitazione” di Pontormo. L’immagine in movimento viene studiata dall’artista a partire dalle prime sperimentazioni della camera oscura dell’antica Cina e del Seicento europeo: l’esperienza dell’arte viene vissuta dall’artista in ogni suo aspetto. Viola ha affrontato spesso temi spirituali, religiosi ed esplicitamente cristiani, come nell’ installazione, “Room for St. John of the Cross”, creata nel 1983 con video e suoni che evocano la minuscola cella in cui San Giovanni della Croce, mistico spagnolo del XVI secolo. “The Passions” è poi una serie di opere in cui l’artista lavora per tre anni alla rappresentazione delle passioni e delle sofferenze umane. La vita, dalla nascita alla morte; la natura; il tempo e lo spazio; le emozioni umane sono tutti temi presenti in modo potente nelle creazioni di Viola. Le installazioni, i video incarnano emotività, incoraggiano alla riflessione coinvolgendo fisicamente lo spettatore e rendendolo partecipe di quanto viene proposto davanti ai suoi occhi rivelando la sofferenza umana ma anche la sua forza e la sua prospettiva di luce.

( 16 luglio 2024 )

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