Roma, 25 lug. (askanews) - Il marito è disperato, lì per lì non ha la forza di fare nulla se non di piangere la moglie e organizzare il funerale con i due figli, a loro volta affranti. "Con il passare dei giorni, tuttavia, hanno cominciato a tormentarlo sempre di più i sospetti che al Pronto soccorso di Formia avessero sottovalutato e non indagato a sufficienza le condizioni cardiache della moglie, deceduta appena due ore dopo per un altamente probabile infarto, che il suo caso fosse stato gestito con superficialità e troppa fretta e che quindi la vittima non avesse ricevuto cure sanitarie adeguate che avrebbero potuto salvarla".
Il coniuge della vittima, tramite l'area manager Lazio e responsabile della sede di Roma, Angelo Novelli, si è dunque rivolto a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha subito acquisito tutta la documentazione clinica disponibile per valutare il caso con i suoi esperti.
Per questo sabato è stata presentata una denuncia querela ai carabinieri di Formia chiedendo all'autorità giudiziaria di disporre tutti gli accertamenti per chiarire le cause del decesso e accertare eventuali responsabilità di natura anche penale dei medici che hanno avuto in cura la paziente, con particolare riferimento a chi avrebbe dovuto attuare tutti gli gli accertamenti diagnostici previsti in casi di dolore toracico diffuso all'arto superiore sinistro, che invece non sarebbero stati effettuati, o solo in parte, essendo stata invece attribuita tale sintomatologia all'infezione da virus Covid-19.
Il marito ha anche autorizzato, "anzi richiesto espressamente, che la salma della moglie venga riesumata per poter procedere al fondamentale esame autoptico. Con l'auspicio che la Procura di Latina ritenga meritevoli di accoglimento le richieste e apra un procedimento penale per dare risposte al marito della povera signora Lucia".