Roma, 20 apr. (askanews) - Tra i turisti e viaggiatori italiani c'è un crescente desiderio di fare scelte più consapevoli e rispettose durante l'intera esperienza di viaggio. E' quanto emerge dalla più ampia ricerca condotta fino a ora da Booking.com sui viaggi sostenibili: Per l'93% degli italiani intervistati - si legge in una nota - è importante viaggiare in modo sostenibile. Il 60% dice di essere influenzato dalle recenti notizie sui cambiamenti climatici nello scegliere viaggi più sostenibili. Il 74% dei viaggiatori italiani, il 59% a livello globale, vorrebbe lasciare i posti che visita meglio di come li ha trovati e il 30% intende viaggiare in bassa stagione per scongiurare il turismo di massa. Circa un quarto degli italiani (21%) ha scelto di visitare una meta più vicina a casa negli ultimi 12 mesi per ridurre le proprie emissioni di carbonio. L'impegno per la sostenibilità di oltre 100.000 strutture in tutto il mondo ora è riconosciuto dal Badge per i Viaggi Sostenibili di Booking.com.
La nuova ricerca pubblicata oggi da Booking.com sottolinea come l'impatto dei viaggi sia una priorità per il 71% dei viaggiatori a livello mondiale e per il 76% degli italiani, che dichiarano di voler viaggiare in modo più sostenibile nei prossimi 12 mesi, con un aumento del valore quasi del 20 % rispetto al report del 2021. Quest'anno i dati collezionati da Booking.com si basano su spunti raccolti da oltre 30.000 partecipanti alla ricerca in 32 Paesi e territori.
L'81% dei viaggiatori mondiali, percentuale che sale al 93% se si considerano solo gli italiani, ritiene che i viaggi sostenibili siano molto importanti. Circa la metà dei partecipanti dice di essere stato influenzato dalle recenti notizie sui cambiamenti climatici nel voler viaggiare in modo più sostenibile. A tal proposito, oltre un terzo (35%) dei viaggiatori globali e quasi la metà degli italiani (43%), ritiene che l'impegno per la sostenibilità da parte delle strutture ricettive e dei fornitori di trasporti giochi un ruolo importante quando si tratta di scegliere tra questi servizi. Infatti, l'83% degli italiani sceglierebbe con molta probabilità un alloggio sostenibile, anche se non lo stesse cercando appositamente.
Continua a cresce la consapevolezza dell'esistenza dei soggiorni sostenibili e la loro visibilità è in aumento. Il 40% dei viaggiatori globali conferma di aver visto almeno un alloggio sostenibile su un sito di viaggi online durante lo scorso anno, mentre il 38% dice di cercare proattivamente le informazioni sugli impegni per la sostenibilità attuati dalle strutture prima di prenotare. Ancora più incoraggiante è il 46% dei viaggiatori globali che ha effettivamente soggiornato in un alloggio sostenibile lo scorso anno. I motivi di tale scelta possono variare: Il 41% lo ha fatto per ridurre il proprio impatto ambientale. Un terzo (33%) lo ha fatto per vivere un'esperienza locale più autentica. Il 31% pensa che le strutture sostenibili abbiano una maggiore cura della comunità locale. Il 78% dei viaggiatori globali e l'85% degli italiani desidera soggiornare in una struttura sostenibile almeno una volta nel prossimo anno, ma c'è ancora molto da fare per rendere questo tipo di alloggi più facili da trovare per tutti. Tra coloro che hanno dichiarato di non aver soggiornato in un alloggio sostenibile durante il 2021, il 31% non era proprio a conoscenza della loro esistenza. Nonostante questo valore sia in calo del 5% rispetto allo scorso anno, quasi una persona su tre (29%) non sa ancora come trovare strutture sostenibili dove poter soggiornare.
A riprova di quanto sia importante rendere questo tipo di informazioni trasparenti e di facile comprensione per tutti i viaggiatori, più della metà (il 56% a livello globale e il 64% a livello locale) ha dichiarato di non cercare attivamente dettagli sulla sostenibilità delle strutture, ma che, se questi fossero facilmente accessibili, li prenderebbero in considerazione prima di prenotare.
I viaggiatori concordano sul voler evitare le mete più popolari e visitate: negli ultimi 12 mesi un terzo (33%) dice di aver scelto di viaggiare in bassa stagione, mentre più di un quarto (27%) ha scelto mete meno note per evitare il turismo di massa. A tal proposito, pensando ai viaggi futuri, il 40% degli intervistati ha dichiarato che viaggerebbe esclusivamente in bassa stagione per evitare periodi troppo affollati e il 64% eviterebbe le mete e le attrazioni più popolari, così da garantire una redistribuzione più equa dell'impatto positivo del proprio viaggio. Circa un terzo (31%) sceglierebbe addirittura una meta alternativa rispetto alla sua preferita, per scongiurare il turismo di massa.
Tuttavia, il 42% ha difficoltà nel trovare destinazioni che siano allo stesso tempo interessanti e poco affollate e il 34% ritiene impossibile trovare opzioni di viaggio sostenibili tra le mete più popolari. Questi dati rappresentano un'opportunità di collaborazione tra le piattaforme di viaggio e le strutture ricettive. È necessario che queste ultime vengano aiutate nel loro percorso verso la sostenibilità e che sia data più visibilità agli alloggi sostenibili disponibili, così da aiutare i viaggiatori a scoprire luoghi e periodi alternativi per le loro vacanze, senza dover sacrificare la loro esperienza.
Una filosofia rigenerativa sta influenzando il processo decisionale dei viaggiatori: più della metà (59% a livello globale e il 74% degli italiani) intende lasciare i posti visitati in una condizione migliore di quella in cui li hanno trovati; i due terzi (66% a livello globale e il 74% degli italiani) vogliono vivere esperienze rappresentative della cultura locale. Infatti, più di un quarto dei viaggiatori intervistate (27%) dice di aver approfondito la cultura, i valori e le tradizioni locali della meta scelta prima di averla visitata, mentre una persona su quattro (25%) sarebbe disposta a pagare di più per le attività da fare in viaggio per contribuire alle comunità locali. Nonostante ciò, il 34% ha dichiarato di non sapere come o dove trovare attività e tour che garantiscano un impatto positivo a livello locale.
A livello globale, i viaggiatori sono attenti alla distanza percorsa, a come raggiungono la meta scelta e a come si muovono una volta a destinazione. Circa un quarto (23%) sceglie infatti di visitare una meta più vicina a casa per ridurre la propria impronta di carbonio e oltre una persona su cinque (22%) fa ricerche sui mezzi pubblici e/o noleggia una bici una volta arrivato a destinazione. Inoltre, una persona su cinque (20%) sceglie il treno rispetto all'auto per percorrere distanze più lunghe e poco meno di un terzo (30%) dice di vergognarsi a prendere l'aereo per il relativo impatto ambientale. Per quanto riguarda la prenotazione dei trasporti, il 40% cerca attivamente informazioni sulla loro sostenibilità. Anche se il 54% ammette di non cercare proattivamente opzioni di trasporto più sostenibili, tale aspetto ha comunque un impatto sui trend di prenotazione e sulla soddisfazione dei clienti. Per esempio, anche se il 31% dice che l'impegno per la sostenibilità non ha un ruolo importante nello scegliere i trasporti, ammette anche che tale aspetto può influenzare la propria decisione finale. Infine, per il 23% degli intervistati, che ritiene la sostenibilità non abbia alcun ruolo nella scelta dei trasporti, sapere che le opzioni di trasporto prenotate seguono delle pratiche sostenibili ha comunque un impatto positivo: questo introduce molte opportunità di scelta di opzioni sostenibili per tutti i segmenti del viaggio.
Continuare a rendere i viaggi più sostenibili per tutti Con oltre 10.000 strutture a livello mondiale che hanno ricevuto sulla piattaforma il Badge per i Viaggi Sostenibili per il loro impegno, Booking.com ha anche ampliato il numero di certificazioni e riconoscimenti di terze parti che permettono alle strutture di ottenere automaticamente il badge. Oltre a Ecolabel, Green Tourism EU e alle certificazioni approvate ufficialmente dal Global Sustainable Tourism Council (GSTC), ora sono incluse anche Green Seal, Nordic Swan Ecolabel, Green Hospitality Ecolabel, Ibex Fairstay, Fair Trade Tourism, LEED ed Edge.
Nel 2021 Booking.com è stata carbon neutral a livello di operatività e, verso la fine dell'anno, è passata a utilizzare energia 100% rinnovabile. Un passo importante nel contribuire al Climate Action Plan condiviso di recente da Booking Holdings. Il Climate Action Plan è il primo documento di questo tipo creato dai siti di viaggio a livello mondiale ed è un framework strategico che spiega come Booking Holdings intende rendere più sostenibili le proprie operazioni, i suoi servizi e l'intero settore dei viaggi. In linea con le definizioni e le misure stabilite dalla Science Based Targets initiative (SBTi), il Climate Action Plan include target ambiziosi per aiutare l'azienda a ridurre del 95% le emissioni di tipo 'Scope 1 e 2' entro la fine del 2030, del 50% quelle di 'Scope 3' entro il 2030 e raggiungere il net zero entro il 2040.
'Vista la crescente pressione sulle nostre risorse naturali e l'innegabile impatto che il nostro stile di vita ha sull'ambiente, vogliamo impegnarci al 100% per guidare l'intero settore nel tracciare una rotta più consapevole e responsabile per il futuro dei viaggi', dichiara Glenn Fogel, CEO di Booking.com. 'Abbiamo obiettivi ambiziosi per i traguardi che vogliamo raggiungere, ma insieme ai nostri partner nell'intero settore e alla passione per l'innovazione dei nostri dipendenti, possiamo continuare a rendere il mondo sempre più alla portata di tutti, aiutando i viaggiatori a scoprirlo in modo più consapevole e responsabile. Crediamo che viaggiare sia e debba rimanere una forza per attuare cambiamenti positivi, portando a una più profonda comprensione tra culture diverse, opportunità socio-culturali per tantissime comunità e tutelando il pianeta per il futuro.'