"Siamo ancora in piazza, al fianco dei lavoratori della Whirlpool, per confermare che il sindacato e tutti i lavoratori napoletani non intendono mollare e restano determinati nel difendere un presidio industriale al quale è legato anche il destino dell'area metropolitana e del Mezzogiorno". Lo hanno dichiarato i segretari generali di Cgil Cisl Uil di Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati.
"La qualità di quel che si produce a Napoli - hanno aggiunto i segretari - legittima la richiesta che tutto resti qui, a via Argine. Lo ribadiremo ancora una volta nell'incontro previsto al ministero dello Sviluppo il prossimo 31 luglio".
Per Cgil Cisl Uil: "E' necessario indirizzare tutti i potenziali finanziamenti, a partire da quelli europei, a garantire il mantenimento delle produzioni industriali della Whirlpool nel contesto di un grande progetto di bonifica e recupero urbano della zona Est di Napoli, inserita nel perimetro Zes. I lavoratori possono esserne certi - concludono i segretari - sosterremo la loro battaglia fino alla fine perchè è su questa battaglia che abbiamo costruito la vertenza per il rilancio di Napoli e del Mezzogiorno.
"Oggi è una giornata speciale - afferma anche Paolo Carini, coordinatore nazionale Fim Cisl del Gruppo. A Napoli i lavoratori Whirlpool di Lombardia, Toscana, Marche e Campania sono qui per difendere l'industria. La vertenza - ha aggiunto il sindacalista - deve preservare quell'idea di Paese che proprio sull'industria costruì il suo futuro negli anni '50. I sindacati non devono essere lasciati soli a difendere l'Art.1 della Costituzione. Napoli deve rappresentare il riscatto di una politica industriale importante per tutto il paese e il Presidente Conte deve esserne consapevole. Non accetteremo mai - conclude - il declino industriale cui questa nostra Italia sembra destinata".
Al termine della manifestazione una delegazione di Fim-Fiom-Uilm nazionali, in rappresentanza dei lavoratori, è stata ricevuta dal console americano Patrick C. Horne al quale è stato chiesto di intercedere nei confronti della multinazionale e che si è detto disponibile.
"Chiediamo norme che incentivino gli investimenti, in caso di rilancio, e penalizzino le chiusure, in caso di delocalizzazione - spiegano Fim Fiom Uilm nazionali. Oltre a Napoli denunciamo una situazione grave più generale, a iniziare da Caserta e dalle sedi impiegatizie marchigiana e lombarda. Per questo il coordinamento nazionale ha deciso ulteriori 4 ore di sciopero da tenere da qui al 31 luglio e il blocco degli straordinari a tempo indeterminato"