Tutelare la “buona occupazione” e contrastare le gare al massimo ribasso che minano le garanzie per i lavoratori e danneggiano la libera concorrenza. E’ questo l’obiettivo del protocollo sugli appalti del Comune di Milano firmato ieri dal sindaco Giuseppe Sala e dall’assessore al Lavoro Cristina Tajani, con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Massimo Bonini, Carlo Gerla, Danilo Margaritella.
"Nell'uso delle risorse pubbliche è necessario garantire massima trasparenza, efficacia, efficienza ed economicità - ha dichiarato il Sala -. Tuttavia ottemperare a questi principi prioritari negli appalti pubblici non autorizza a derogarne altri, dalla tutela del lavoro regolare e sicuro al rispetto della contrattazione e della concorrenza leale. E' proprio questo che sancisce il protocollo, a testimonianza di una proficua collaborazione e condivisione di intenti: la volontà, l'impegno e la responsabilità per l'amministrazione di salvaguardare il 'buon lavoro' di tutti coloro che operano per il Comune, anche in appalto e nelle società partecipate. Ancora una volta Milano mette in campo una buona pratica e contribuisce a indicare la via da percorrere in tema di lavoro".
Il documento è l’aggiornamento di uno precedente, siglato nel 2018.
“Il nuovo accordo – ha osservato Gerla - conferma le garanzie nella delicata fase di cambio appalto, grazie alla clausola sociale che prevede il mantenimento dei posti di lavoro, dei diritti e delle condizioni economiche; inoltre, rafforza i principi della trasparenza, della qualità (e non del prezzo) come criterio per le scelte dell'amministrazione e del presidio della legalità con la limitazione del subappalto; infine stabilisce che al personale sia applicato il contratto nazionale di categoria previsto per il tipo di mansioni appaltate. Il valore del protocollo va oltre il territorio milanese e vuole porsi come modello nazionale, in particolare in un momento in cui sono in discussione le regole sugli appalti: queste modifiche non dovranno mai andare a discapito dei diritti dei lavoratori”.
L’intesa prevede che il Comune si impegni a fare applicare queste regole anche alle società partecipate. Nel merito, l’iniziativa punta a scoraggiare il ricorso a gare e appalti incentrati al massimo ribasso, favorendo l’adozione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e quindi premiando la qualità complessiva, soprattutto quando garantisce il rispetto dei contratti nazionali e territoriali nei settori di riferimento, e, nel caso di cambi di gestione, d’appalto o di servizio, dia priorità all’assorbimento del personale precedentemente impiegato nelle stesse mansioni. Il protocollo sollecita, inoltre, un minor ricorso ai subappalti che spesso impoveriscono il lavoro e pongono problemi di sicurezza e di legalità. Sempre per tutelare la continuità lavorativa è prevista, ove possibile, la stipula di contratti d’appalto o di servizio di almeno 4 anni. Ultima annotazione: viene istituito un registro dei fornitori, esecutori e appaltatori, che permetterà di individuare le imprese che hanno qualche “macchia” nel curriculum.
Mauro Cereda