2030. Dovrebbe essere questa la data in cui i napoletani potrebbero riappropriarsi di un’ area, 250 ettari affacciati sul mare riportata alla sua antica bellezza. Con la firma apposta oggi del protocollo d'intesa da parte del presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi per la “realizzazione degli interventi inseriti nel programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio, “quel pezzo di storia da preservare” come ha ribadito proprio Manfredi, potrebbe ritornare ad essere fruibile a tutti. Una firma quindi che sblocca 1 miliardo e 218 milioni a valere sulle risorse dei fondi di coesione, destinati dal governo non solo per ultimare le bonifiche a terra e iniziare quelle a mare, ma anche per riqualificare interamente Bagnoli. “Una sfida nel trasformare un’area inquinata ed abbandonata, simbolo della incapacità delle istituzioni ad essere concrete, in un moderno polo turistico, commerciale, balneare” ha affermato Meloni prima della firma . “Completare il risanamento di Bagnoli è un investimento strategico, per il Sud, per l'Italia” e riferendosi a dei manifestanti che contestavano la firma dell’intesa il premier ha detto che “se fossero cittadini e non dei centri sociali li capirei. Questa comunità troppe volte ha visto istituzioni proclamare la svolta per questo quartiere. Ma direi loro di darci la possibilità di dimostrare che le cose si possono cambiare”. La dismissione e la bonifica dell’area di Bagnoli-Coroglio, area ad ovest di Napoli, sito dichiarato di interesse nazionale (Sin), ha avuto inizio nel 1992 dopo la chiusura definitiva dell’acciaieria, una delle più grandi d’Europa, che per anni ha dato lavoro a migliaia di operai. Ora con i lavori che partiranno si stima un indotto occupazionale di oltre 10mila unità, tra lavoratori diretti e indiretti. “Ci auguriamo che questa sia la volta buona - ha detto Manfredi. Finalmente una storia così lunga trova una conclusione e un'accelerazione forte per recuperare un pezzo di città importante per i bagnolesi e per i napoletani”. Il masterplan, ha evidenziato, prevede la realizzazione “di una nuova parte di città, basata sui più innovativi principi progettuali, che coniuga sostenibilità, transizione energetica, green e blue economy, alta formazione e ricerca” e riferendosi poi al dialogo istituzionale con il Governo ha aggiunto “io sono il sindaco di tutti i napoletani e abbiamo la necessità di dialogare con qualsiasi livello istituzionale, con l'Europa, per fare in modo che le infrastrutture attese da tanti anni siano realizzate”. Sulla necessità della cooperazione istituzionale la neo eletta segretaria generale della Cisl di Napoli Melicia Comberiati a margine dell’incontro ha affermato che “Napoli sta vivendo un momento. Ci sono enormi potenzialità di investimento privato attivabili per cui non solo occorre proseguire sulla strada della collaborazione anche inserire il Progetto di Bagnoli in un quadro più ampio di programmazione che tenga unite tutte le altre opportunità di sviluppo che per Napoli e la sua area metropolitana significano lavoro. Gli interventi previsti per la riqualificazione di Bagnoli riteniamo che vadano monitorati e accelerati per evitare la longa manus della criminalità organizzata, assunzioni irregolari, e soprattutto scongiurare infortuni sul lavoro. Per questo come Cisl di Napoli ribadiamo l’importanza di un patto sociale che riduca gli squilibri sociali e territoriali, favorisca lo sviluppo, la qualità e la stabilità del lavoro".
Raffaella Cetta

( 15 luglio 2024 )