Venerdì 4 ottobre 2024, ore 15:27

Migranti

Gestione dei flussi migratori, le nuove regole nel decreto approvato in Cdm

Domande di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, tutela e assistenza per quelli vittima di reato, protezione internazionale e gestione dei flussi migratori. Sono questi i temi principali su cui interviene il decreto flussi approvato mercoledì in Consiglio dei ministri. Un provvedimento di 18 articoli con cui, come ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano, si vuole ”semplificare il più possibile, abbattere i tempi e, al tempo stesso, dare delle regole certe aggirabili con maggiore difficoltà”. 
Molte le novità del provvedimento. Viene incrementato l'uso delle tecnologie per i procedimenti amministrativi sulle domande di ingresso per lavoro: in particolare, si fa ricorso ai parametri biometrici per l'identificazione, conformemente alla normativa Ue, all'uso della sottoscrizione elettronica e della trasmissione telematica dei documenti, superando, tra l'altro, l'obbligo per il datore di lavoro e il lavoratore straniero di presentarsi allo Sportello unico per la sottoscrizione del contratto di soggiorno. Viene poi introdotta la precompilazione delle domande, anticipata rispetto al click day, ampliando e rendendo effettivi i controlli e la tempistica degli stessi. Si stabilisce inoltre un tetto massimo di domande per datore di lavoro, in relazione alle dimensioni dell'azienda: qualora si tratti di domande non presentate attraverso le organizzazioni datoriali, il loro numero non può essere superiore a tre. Si prevede anche una specifica sanzione per il datore di lavoro che, nel triennio precedente, non ha sottoscritto il contratto di soggiorno dopo aver avviato la relativa procedura, salvo che provi che ciò è dipeso da una causa a lui non imputabile. Per quanto riguarda stagionali e badanti, si introduce la possibilità che la nuova opportunità di lavoro per il lavoratore stagionale presente nel territorio nazionale intervenga nel termine di 30 giorni dalla scadenza del precedente contratto. Inoltre, il lavoratore stagionale potrà convertire, al termine del periodo di stagionalità, il permesso di soggiorno in un altro titolo a tempo determinato o indeterminato al di fuori delle quote del decreto flussi. Viene inoltre aggiunto uno 'stock' di circa 10mila permessi, al di fuori del meccanismo delle quote, per lavoratori da impiegare nel settore dell'assistenza sociosanitaria e familiare da reclutare attraverso le agenzie per il lavoro. Vengono infine incrementate le risorse umane a disposizione del ministero dell'Interno per la gestione dei flussi migratori, con la proroga dell'utilizzo di oltre mille lavoratori interinali e l'assunzione di 500 assistenti amministrativi. 
Si prevede poi una nuova ipotesi di permesso di soggiorno per le vittime di intermediazione illecita che cooperano con le Autorità. Per loro anche la concessione di misure di assistenza sociale e lavorativa di competenza dell'Ispettorato nazionale del Lavoro. A coloro che ricevono il permesso di soggiorno per sfruttamento lavorativo si applicano le norme riguardanti la vigilanza e tutela in caso di esposizione a rischi per la loro incolumità. Nel caso in cui ne ricorrano i presupposti, è applicabile anche il particolare sistema di protezione e tutela già previsto per i testimoni di giustizia. 
Il provvedimento inoltre modifica il decreto Lamorgese del 2020 per dare maggior rigore alla disciplina del soccorso navale.
Molto articolate le valutazioni del provvedimento La Cisl auspica che il decreto Flussi ”apra una fase nuova nella regolazione dei flussi migratori, votata a coniugare l'incremento degli ingressi, rendendoli più rispondenti alle esigenze e ai fabbisogni del mondo del lavoro, nei vari settori, con puntuali ed efficaci politiche di inclusione e integrazione dei migranti”. Osserva la segretaria generale aggiunta Fumarola: ”Assumono un particolare rilievo le parti dedicate alla fluidificazione dei procedimenti amministrativi sulle domande d'ingresso e alla precompilazione delle domande stesse, alla flessibilizzazione dei permessi per gli stagionali, alla previsione di contingenti extra-quote per gli addetti all'assistenza sociosanitaria e familiare, all'incremento del personale da dedicare all'esame dei procedimenti alle azioni di maggior tutela per chi è vittima di sfruttamento lavorativo”. 
Per la Cgil il decreto ”conferma il carattere restrittivo e punitivo delle politiche dell'immigrazione del Governo, dal decreto Cutro ad oggi”". La Uil chiede più coraggio per le vittime del caporalato: ”Crediamo che sia una misura giusta, ma pensiamo che non basti, perché al di là di chi può denunciare è chiaro che bisogna dare a queste persone una possibilità di scelta; quindi bisogna dare la possibilità a questi lavoratori che stanno in Italia di essere regolarizzati”. 
G.G.

( 3 ottobre 2024 )

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