Il Governo proseguirà la politica di sostegno alla sanità privata, portata avanti nel corso della legislatura. A confermalo è la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, in audizione alla commissione Affari sociali e lavoro del Senato, sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria. A oggi, secondo i dati forniti in commissione, alla sanità integrativa sono iscritte 16 milioni di persone e la copertura è intorno al 24%.
Secondo il Governo, tuttavia, la copertura è ancora bassa. “In altri Paesi i livelli sono più alti - ha sottolineato Calderone -. La platea deve essere ampliata, in che modo? Prima di tutto facendo riferimento a cosa ha fatto la contrattazione collettiva di lavoro perché i contratti maggiori prevedono l'adesione a forme di assistenza sanitaria integrativa. Va ampliata con l'adesione dei familiari. È importante portare la sanità integrativa anche nell'ambito della pubblica amministrazione”.
Secondo la ministra è necessario fare una riflessione “su nuove regole, perché spesso la mancata adesione è data da un lato da una scarsa informazione ma anche da una gestione che può diventare complessa sul fronte degli adempimenti”.
A chi accusa il Governo di “indebolire” il servizio sanitario universale spostando risorse sul settore privato, Calderone risponde che “il secondo pilastro” è un mero “rafforzamento del primo, una integrazione del sistema non una sostituzione”. Il secondo pilastro, dunque, sarebbe “sussidiario e non sostitutivo” del servizio pubblico.
Sul fronte della previdenza complementare e delle misure a sostegno di una sua maggiore diffusione, la ministra ha suggerito l’ipotesi di “un nuovo semestre di silenzio-assenso” per l’adesione ai fondi pensione. “Non è un disvalore aderire ai fondi - ha aggiunto Calderone -. È importante valutare anche in termini di assegnazione di un mandato alle autorità preposte, in questo caso la Covip, un'operazione di razionalizzazione”.
La ministra del Lavoro, ha anche ribadito la necessità di fare “una grande campagna informativa sul tema dell'adesione alla previdenza complementare e alle forme di sanità integrativa, spingendo anche sul welfare aziendale attraverso il canale contrattuale”.
“Credo che al pari di quanto avviene per i fondi di previdenza complementare, lo dico come riflessione - ha aggiunto -, sia importante nel settore dell'assistenza sanitaria integrativa prevedere un'Autorità di vigilanza, un soggetto che abbia la capacità di gestire il sistema in un'ottica di efficienza e di immediatezza delle risposte ai cittadini e di trasparenza”.
Ilaria Storti