È l’ultimo vertice europeo dell’anno. Al prossimo, previsto per marzo 2025, potrebbe essere cambiato tutto. Nelle relazioni tra Ue e Stati Uniti, nell’impegno di Washington nella resistenza di Kiev contro l’invasione russa, in definitiva per l’Ucraina stessa. Al suo arrivo a Bruxelles, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un chiaro appello all’alleanza atlantica: "Solo se uniti, Ue e Usa possono sconfiggere Putin". Parole che arrivano dopo la cena dei leader di Italia, Germania, Polonia, Francia, Olanda e Danimarca, alla residenza del segretario generale della Nato, Mark Rutte. Un incontro ristretto in cui il capo dell’Alleanza atlantica ha chiesto ai Paesi europei di mettere sul piatto un contributo tangibile per la pace che verrà. Perché da gennaio, con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, il negoziato con Mosca potrebbe accelerare improvvisamente.
Ma il tycoon, una volta raggiunta la pace, sembra orientato a disimpegnarsi da qualsiasi operazione di ‘peace-keeping’ al confine tra Ucraina e Russia. Un confine che potrebbe non essere più quello di una volta: lo stesso Zelensky ha ammesso recentemente che Crimea e Donbass non sono più riconquistabili. Quel che sarà il confine, l’Unione europea sarà chiamata a mettere insieme decine di migliaia di soldati come forza di interposizione. Ma mentre si moltiplicano i discorsi e i preparativi per un negoziato che sembra avvicinarsi, Zelensky riporta gli alleati europei nell’oggi, nelle esigenze del fronte e della popolazione civile.
"La protezione del nostro settore energetico e degli impianti nucleari, gli stoccaggi di gas", ha indicato il presidente ucraino. E poi raddoppiare, "aumentare il più possibile la nostra produzione militare interna". Altre novità da Bruxelles. Il Dialogo strategico sul futuro dell'industria automobilistica in Europa sarà lanciato ufficialmente a gennaio. Lo ha (finalmente) annunciato la Commissione europea. L'obiettivo è proporre e attuare rapidamente le misure di cui il settore ha urgente bisogno. "L'industria automobilistica è un orgoglio europeo ed è fondamentale per la prosperità dell'Europa. Dobbiamo sostenere questa industria nella profonda e dirompente transizione che ci attende. E dobbiamo garantire che il futuro delle automobili resti saldamente radicato in Europa", afferma la presidente dell'esecutivo comunitario Ursula von der Leyen.
La convocazione del Dialogo strategico sull'industria automobilistica era stata annunciata da von der Leyen il 27 novembre nel discorso al Parlamento europeo. "L'industria automobilistica è un orgoglio europeo ed è fondamentale per la prosperità dell'Europa - afferma più nel dettaglio von der Leyen -. Guida l'innovazione, sostiene milioni di posti di lavoro ed è il più grande investitore privato in ricerca e sviluppo. Ogni settore ha esigenze uniche ed è nostra responsabilità adattare soluzioni che siano sia pulite che competitive. Dobbiamo sostenere questa industria nella profonda e dirompente transizione che ci attende. E dobbiamo garantire che il futuro delle automobili resti saldamente radicato in Europa. Ecco perché ho chiesto un dialogo strategico sul futuro dell'industria automobilistica europea. Inizieremo questo dialogo già a gennaio, per dare forma insieme al nostro futuro comune".
Il Dialogo strategico mira a progetterà strategie e soluzioni concrete per supportare la competitività globale della produzione automobilistica in Europa. Si concentrerà tra l’altro su: stimolare l'innovazione e la digitalizzazione basate sui dati, basate su tecnologie lungimiranti come l'intelligenza artificiale e la guida autonoma. Sostenere la decarbonizzazione del settore, in un approccio tecnologico aperto, dato il suo ruolo nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici dell'Europa.
Rodolfo Ricci