Mercoledì 30 aprile 2025, ore 18:21

Eurocamera 

Strasburgo dice sì al piano di difesa europea 

Il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sul Libro bianco della difesa, che la Commissione europea presenterà la prossima settimana, contenente indicazioni sul futuro della difesa europea, tra cui il piano ReArm Europe presentato da Ursula von der Leyen. La risoluzione ha ottenuto 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti. Nello specifico, il paragrafo 68, che ”accoglie il piano in cinque punti 'ReArm Europe' proposto dalla presidente della Commissione europea”, ha ricevuto 480 voti a favore, 130 contrari e 67 astenuti. ”L'Ue è ormai il principale alleato strategico dell'Ucraina e deve continuare a sostenerne il suo diritto all'autodifesa”, si legge nella risoluzione non vincolante approvata nel corso della sessione plenaria di Strasburgo. Nel testo, il Parlamento europeo accoglie con favore la dichiarazione congiunta dell'Ucraina e degli Stati Uniti dell'11 marzo, che include la ripresa dell'assistenza militare e della condivisione di informazioni, sostiene la proposta di un accordo su un cessate il fuoco di 30 giorni e si aspetta che la Russia lo accetti cessando tutti gli attacchi. Nella risoluzione, i deputati affermano che l'Ue deve restare il maggiore donatore dell'Ucraina, in seguito all'”apparente cambio di posizione” degli Stati Uniti sulla guerra di aggressione della Russia, incluso ”il fatto di aver incolpato apertamente l'Ucraina della guerra in corso”. Per sostenere il diritto all'autodifesa dell'Ucraina, l'Ue e i suoi Stati membri devono inoltre aumentare in modo significativo la necessaria assistenza al Paese. Per scoraggiare ulteriori aggressioni da parte della Russia, il Parlamento afferma inoltre che l'Ue deve offrire garanzie di sicurezza solide all'Ucraina, che deve essere in grado di rifiutare accordi affrettati che ne compromettano la sicurezza nel medio-lungo termine e la espongano, insieme ad altri Stati europei, a nuove aggressioni russe. I deputati si oppongono anche fermamente a qualsiasi tentativo di costringere la leadership ucraina alla resa con il solo obiettivo di agevolare un cosiddetto ”accordo di pace”. Nella risoluzione, viene poi sottolineato che non possono esserci negoziati sulla sicurezza europea senza la partecipazione dell'Ue e viene sostenuta la creazione di una ”coalizione dei volenterosi” per un'eventuale applicazione europea di un accordo di pace. I deputati criticano inoltre la politica dell'amministrazione statunitense volta a rappacificarsi con la Russia e le pressioni poste sugli alleati transatlantici. Chiesta infine, un'accelerazione nei negoziati di adesione dell'Ucraina all'Ue.
Il Parlamento europeo ”accoglie con favore la dichiarazione congiunta dell'Ucraina e degli Stati Uniti in seguito al loro incontro nel Regno dell'Arabia Saudita l'11 marzo 2025, che include la ripresa dell'assistenza militare statunitense e della condivisione di informazioni di intelligence, nonché una proposta di accordo per un cessate il fuoco di 30 giorni”. Lo si legge in un emendamento orale presentato dal Partito popolare europeo e approvato per alzata di mano dall'Eurocamera. Il Parlamento, inoltre, ”ricorda che un cessate il fuoco può essere uno strumento efficace per la sospensione delle ostilità solo se l'aggressore vi aderisce pienamente; si aspetta quindi che la Russia accetti e rispetti tale accordo cessando tutti gli attacchi contro la popolazione civile, le infrastrutture e il territorio ucraino”.
Articolate le posizioni dei partiti italiani. Nella maggioranza, a favore Forza Italia, contraria la Lega, mentre Fratelli d’Italia ha votato a favore della risoluzione sul libro bianco sulla difesa Ue e si è invece astenuta sulla risoluzione sull'Ucraina.
Sul fronte delle opposizioni, voto contrario di M5S e Avs, favorevoli quelli di Azione e Italia Viva.
La delegazione del Pd si è divisa sul voto al Pe sulla risoluzione che accoglie il riarmo dell'Ue: 11 astenuti (gli eurodeputati vicini alla segretaria Schlein), 10 favorevoli (i riformisti), nessun contrario.
Giampiero Guadagni

( 12 marzo 2025 )

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