Posizioni ancora distanti sulla gestione degli esuberi tra Vodafone e sindacati.
“Hanno messo sul tavolo 1.130 efficientamenti di full time equivalente che significa anche più di 1.130 teste perché nei call center ci sono tante persone part time - afferma Alessandro Faraoni della Fistel Cisl -. Su questi numeri, abbiamo detto all’azienda che non intendiamo ragionare. C’è stata invece un’apertura di Vodafone sull’affrontare con noi soluzioni non traumatiche - aggiunge il sindacalista - che devono passare dalla mobilità volontaria , solidarietà, il re-skilling delle persone e l’internalizzazione di nuove attività”anche se ancora non si è parlato di percentuali di solidarietà da applicare.
Su circa 7 mila dipendenti in Italia gli efficientamenti dovrebbero essere 800-900 nei call center, un centinaio nello staff e circa 150 nelle funzioni commerciali.
Un nuovo appuntamento è già stato fissato per il 2-3 aprile quando si potrà entrare nel vivo della discussione. Intanto i sindacati si schierano contro i piani di Wind sulle torri, il cosiddetto progetto Pisa (mai ufficializzato dall’azienda) “che potrebbe comportare la vendita del ramo o una societarizzazione con un impatto su circa 100 lavoratori - riferiscono i sindacati - mentre riguardo l’IT l’azienda sta valutando se è possibile valorizzare finanziariamente i Data center, sempre nell’ottica di ridurre il debito complessivo con l’esternalizzazione dei lavoratori impegnati in quel ramo”.
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