Una delegazione di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti è stata convocata in mattinata al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dove i sindacati sono riuniti in presidio per lo sciopero generale dei trasporti: da questa riunione, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, è emerso che il ministero convocherà i sindacati il 23 settembre per far partire una serie di incontri sulle questioni poste nella Piattaforma unitaria che è alla base dello sciopero. "Prendiamo atto della convocazione: staremo al merito delle questioni e valuteremo l’esito delle riunioni", commentano i sindacati. La Piattaforma "Rimettiamo in movimento il Paese", indirizzata al Governo, chiede di avviare un confronto su trasporti, infrastrutture per renderli efficienti ed efficaci, su regole chiare che impediscano la concorrenza sleale tra le imprese e che diano priorità alla sicurezza dei trasporti e sul lavoro, nonchè alla tutela ambientale e sul diritto di sciopero.
“Lo sciopero dei trasporti di oggi non è stato rimandato perché c'è un’ emergenza in tutti i settori e servono risposte urgenti”. Lo ha detto la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel corso del sit in a Roma dei sindacati di categoria per lo sciopero nazionale dei trasporti. “Peraltro questo sciopero è stato preannunciato da tanto tempo all’opinione pubblica e si sono rispettate tutte le leggi e le regole a tutela del servizio pubblico. Il governo avrebbe dovuto svegliarsi prima a partire dal ministro Toninelli che non ha mai avuto un rapporto con il sindacato, non ha mai ascoltato tutti gli allarmi che le nostre categorie ed anche le confederazioni in più occasioni hanno lanciato in questi mesi. Non ci sono più investimenti sui trasporti, c'è il blocco delle infrastrutture e la sicurezza nei trasporti rimane un tema molto serio e spinoso sia per i cittadini ma anche per chi lavora in un settore così importante. Non ci sono stati gli investimenti che erano invece programmati anche sulla portualità ed il settore della logistica spesso è caratterizzato da tanti sindacatini che alla mattina hanno la giacchetta del sindacato ed il pomeriggio quello del datore del lavoro e fanno dei contratti al ribasso con meno tutele per i lavoratori e le lavoratrici. Questo fatto è stato denunciato tante volte al governo, in modo particolare al ministro Toninelli che ha sempre fatto finta di non sentire. Noi ovviamente se non arrivano risposte continueremo nella nostra mobilitazione. Speriamo di avere la comprensione e l'alleanza con i cittadini”.