Incerto quindi il futuro per una cinquantina di dipendenti e i sindacati sono impegnati nella ricerca di una soluzione. La priorità ora è il recupero delle mensilità arretrate (ferme a maggio) e del tfr, oltre alla richiesta della cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività.
Una speranza per i dipendenti della Metaphor sembrava potesse arrivare da un fondo italiano che aveva manifestato interesse all’acquisizione.
“Una trattativa era in piedi, ma a quanto pare non è ancora andata in porto - conferma Roberto Giardiello, sindacalista della Femca Cisl Emilia Centrale -. Ora, a fronte della dichiarazione di fallimento dell’azienda, si tratta di capire se il potenziale compratore è ancora interessato a rilevare la Metaphor. In questo caso l’auspicio è che siano confermati tutti i posti di lavoro e le medesime condizioni di assunzione. Soprattutto speriamo non si compiano speculazioni, vista la delicatezza della situazione. Intanto i lavoratori hanno tempo fino al 2 novembre per tutelare i propri crediti”.
I sindacati hanno già contattato il curatore fallimentare e la Regione Emilia-Romagna affinché venga convocato un tavolo per individuare le soluzioni migliori per i lavoratori.
Si vuole evitare il rischio che il curatore proceda subito ai licenziamenti o sospenda i rapporti di lavoro in attesa di un eventuale compratore.
Sa. Ma.