Accordo raggiunto fra Tim e sindacati sulle uscite volontarie. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl telecomunicazioni hanno siglato con il colosso delle Tlc due intese che permettono a 4.300 lavoratori (nel biennio 2019-2020) di uscire dall’azienda, anticipatamente e volontariamente, utilizzando lo strumento "isopensione" della legge Fornero. Altri 314 dipendenti potranno, sempre volontariamente, uscire nell’ambito di una procedura prevista dalla legge 223/1991, già avviata precedentemente nel 2017, che ha registrato un numero limitato di non opposizioni al recesso, utilizzando tra i requisiti anche quello di essere in possesso del diritto alla pensione anticipata con "quota 100". Il meccanismo consente un anticipo dell’età pensionabile sino ad un massimo di 4 anni rispetto alla normativa Fornero a patto che l’azienda esodante corrisponda, con oneri interamente a suo carico, un assegno ai lavoratori di importo equivalente alla pensione. "Diamo seguito - dichiara Giorgio Serao, Fistel Cisl nazionale - all'accordo firmato l'11 giugno al ministero del Lavoro, in coerenza con il nuovo piano industriale illustrato da Luigi Gubitosi. Ora il sindacato vuole assicurarsi che l'uscita del personale aiuti a trovare l'equilibrio degli organici e a garantire i lavoratori che restano in azienda per i prossimi anni. Su questo ci impegneremo".