Sono in stato di agitazione i lavoratori dello stabilimento chimico farmaceutico Sanofi di Brindisi.
L’assemblea dei lavoratori, organizzata dai sindacati territoriali di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, chiede il miglioramento e l’ottimizzazione delle attività della fabbrica, con l’obiettivo di tutelare i livelli occupazionali.
“Sicuramente - si legge nella nota sindacale - è strategico l’arrivo di nuove produzioni di molecole, nell’immediato però Sanofi dovrà, a nostro avviso, incrementare i volumi dei prodotti storici almeno per i prossimi due anni e confermare con certezza l’impegno annunciato di comprare i principi attivi da EuroApi in via esclusiva per i prossimi cinque anni, indicando in maniera chiara i quantitativi dei prodotti”.
Le segreterie di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, la Rsu e l’intera assemblea hanno ribadito anche che la riduzione dei costi non può e non deve prevedere ipotesi di ripercussione sui lavoratori: “Le pesanti perdite annunciate dall’azienda - affermano - vanno contrastate con nuove strategie produttive e non si possono scaricare sui lavoratori”. I sindacati chiedono a Sanofi che si faccia carico di tutti gli ammortamenti e di concordare un possibile piano di accompagnamento alla pensione per il personale interessato, in un’ottica di ricambio generazionale.
Inoltre, sottolineano i sindacati, "serve ultimare rapidamente il piano industriale che va illustrato in piena trasparenza alle organizzazioni sindacali, alla rsu e a tutti i lavoratori, con la piena responsabilità di Sanofi che come dichiarato, accompagnerà il nuovo player fino a marzo 2022, durante la collocazione in borsa di EuroApi prevista nel corso del 2022 quando Sanofi continuerà a detenere il 30% del capitale”.
Sindacati e lavoratori assicurano che se non si arriverà in tempi brevi alla stesura del piano industriale sono pronti a mettere in campo ulteriori e più incisive azioni di lotta in difesa dei livelli occupazionali.
Sara Martano