Oltre un migliaio di persone hanno partecipato alla marcia dell’Alta Valle del Reno contro i 243 esuberi dichiarati giovedì scorso dalla Philips Saeco. Una marcia nella montagna bolognese dallo stabilimento di Gaggio fino a Porretta, indetta da Rsu, Fiom-Cgil e Fim-Cisl, aperta dai sindaci della zona con la fascia tricolore indosso, la polizia municipale e i gonfaloni comunali, costellata da bandiere sindacali. Qui la Saeco significa speranza di vita per un bel pezzo di montagna, per questo ieri è stata confermata con una serrata di tre ore anche la solidarietà dei commercianti. E oggi hanno partecipato alla marcia le lavoratrici della Compass, Spa che gestisce le due mense Saeco di Gaggio. Importante, soprattutto dopo l’intervento del ministro Federica Guidi che ha contattato la Philips, il tavolo di domani pomeriggio convocato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi. Per l’occasione, è annunciato anche un presidio di sindacati e lavoratori davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna. La grande adesione al corteo Saeco rende chiara l’importanza di questa azienda per la comunità dell’Alto Reno, come la presenza di altre aziende in crisi, come la Demm, 236 lavoratori, presente al corteo per solidarietà e per accendere i riflettori sulle altre crisi dell’Appennino bolognese.
"Saeco - sottolinea il segretario provinciale della Cisl di Bologna, Alessandro Alberani - è passata in pochi anni da 300mila macchine prodotte a 100mila, da mille lavoratori a 250, ma in Romania vende, è un’azienda che non è stata capace di innovare, di fare marketing, ma non possono pagare sempre i lavoratori". Per Marino Mazzini della Fim-Cisl il tavolo di domani in Regione è "importantissimo".