Il gruppo di shipping e logistica Msc si candida al salvataggio dello stabilimento Wartsila di Bagnoli della Rosandra (Trieste) per produrre carri ferroviari. E’ notizia delle ultime ore che però deve ancora essere ufficializzata in un incontro al Mimit dopo che lo stesso dicastero avrà valutato con attenzione la documentazione pervenuta.
La proposta presentata da Msc comporterebbe il riassorbimento dei 300 addetti oggi in esubero e si inquadrerebbe perfettamente nel sistema industriale della Msc visto che il gruppo è azionista di riferimento di Medway, impresa ferroviaria che opera in Italia e in diversi paesi europei, e con la MedLog è leader nella logistica. Nell’ambito infatti del potenziamento del gruppo, Msc ha appena acquisito il 51% di Italo, con l’ambizione di sviluppare il trasporto merci.
Cauto ottimismo tra i sindacati, all’indomani dell’annuncio del proprietario della Msc Gianluigi Aponte, che hanno appreso la notizia dalla stampa e ora chiedono concretezza e una proposta industriale ben definita.
Di un ruolo di Msc per il futuro di Wartsila si era cominciato a parlare da fine 2023. Al tavolo, con azienda, categorie, istituzioni e sindacati, attualmente siede anche Ansaldo Energia. “Bisognerà capire se i progetti di Ansaldo e Msc possono viaggiare insieme - spiega Alessandro Gavagnin della Fim territoriale - Wartsila e Msc hanno avuto più di qualche contatto in questo periodo, mi auguro che presto avremo qualche notizia in più”. L’annuncio di Msc “è una novità importante che può rappresentare un punto di svolta - commenta Antonio Rodà della Uilm territoriale - si tratta di un player tra i leader mondiali della logistica. Vogliamo capire però come si sviluppa questo piano industriale e in che tempi, quali sono le garanzie a tutela dei lavoratori”.
Anche i lavoratori dello stabilimento di Bagnoli della Rosandra al momento non si sbilanciano e preferiscono rimanere cauti. “Sicuramente più possibilità ci sono e meglio è - puntualizza Fabio Kanidisek, Rsu Fim - ma aspettiamo che ci sia qualcosa di concreto”. Prudente anche Giacomo Viola, Rsu Uilm: “Msc è un colosso, ma bisogna vedere cosa prevede l’accordo. Nel corso del tempo abbiamo sentito anche altri nomi altisonanti, per ora restiamo cauti”. Msc, secondo quanto annunciato, sta valutando la possibilità di costruire carri ferroviari con la volontà di riassorbire anche gli esuberi di Wartsila, circa 300 lavoratori.
Cauti anche i sindacati nazionali: “Potremo dare una valutazione di merito solo con un tavolo di confronto e rispetto a un piano industriale - sottolinea il segretario nazionale della Fim, Massimiliano Nobis - Questa ipotesi non è mai stata presentata ai tavoli istituzionali ministeriali o regionali e a oggi la sola proposta avanzata da ministero e Regione, di cui abbiamo chiesto un piano industriale, è di Ansaldo Energia. Il progetto industriale di Msc illustrato dalla stampa - conclude il sindacalista - sembrerebbe rispondere alla valorizzazione occupazionale e a un impegno produttivo pluriennale ma, ribadisco, potremo dare una valutazione di merito solo con un tavolo di confronto e rispetto a un piano industriale”.
Sara Martano