Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria prendono atto "dell'avvio del confronto all'Aran per il rinnovo del contratto di lavoro 2016-2018" e sospendono, per il momento, la giornata di sciopero nazionale indetta per il 23 febbraio, mantenendo comunque lo stato di agitazione.
"Per la Cisl l’occasione del confronto, sia per la sanità in senso ampio che per l’area della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, presuppone la ricerca di un approccio negoziale al tema del diritto alla salute in termini di investimento, piuttosto che come un costo, allo scopo di far rientrare a pieno titolo il comparto all’interno dell’agenda economica del Paese". Sottolinea il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga. La Cisl è convinta che una buona sanità passi necessariamente attraverso un investimento sugli operatori; risorse economiche adeguate e certezze contrattuali, considerato che il comparto ha dato risultati, spesso di eccellenza, grazie all’eroismo individuale delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno garantito il servizio con professionalità e abnegazione".
Abbiamo finalmente costretto al confronto i nostri interlocutori politici - interviene Biagio Papotto, leader Cisl Medici. Il presidente Aran ha annunciato che un aumento contrattuale percentualmente non inferiore a quanto già previsto per i rinnovi dei comparti, è garantito anche per la nostra realtà. L’Aran ha poi assicurato che non sarà un "contratto-ponte", utile solo a riempire un vuoto temporale, ma un vero strumento che coniugherà le esigenze dello Stato e lavoratori garantendo ai cittadini cure migliori".
Dopo il primo confronto di oggi, "il calendario dei prossimi incontri, ravvicinati nel tempo a partire dalla convocazione per il 1 marzo, e la dichiarata disponibilità dell'Aran a proseguire un percorso da condividere, ci inducono a raffreddare per il momento la vertenza che ci ha visti impegnati per un intero anno fino ad oggi", affermano le sigle sindacali. "In attesa di risposte precise e responsabili alle domande poste oggi - proseguono i sindacati - auspichiamo una stagione costruttiva finalizzata a recuperare quanto è stato perso in termini di retribuzioni stipendiali e condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari, oggi peggiorate al punto da costituire un fattore limitante per l'accesso alle cure per i cittadini. Allo stesso tempo chiediamo alle Regioni di fare la loro parte in merito a contenuti e tempi della contrattazione". La vertenza, comunque, non si chiude. Le organizzazioni sindacali della dirigenza pur avendo sospeso la protesta "mantengono l'agitazione riservandosi, già a seguito del 1 marzo, di fissare una nuova data nel caso in cui tempi e contenuti della trattativa fossero insoddisfacenti", concludono Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Cisl Medici, Fp Cgil medici e dirigenti Ssn, Federazione veterinari e medici, Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr), Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials medici, Uil Fpl coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica, veterinaria sanitaria.
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