Continua il presidio dei lavoratori della Turco Costruzioni che da oltre 15 giorni bloccano i cancelli della raffineria di Gela per protestare contro il licenziamento di 36 operai.
Dopo la tensione di ieri con operai e famiglie che hanno resistito al blocco e hanno impedito l’accesso in fabbrica agli altri operai dell’indotto e al personale della multinazionale, oggi non si registrano momenti di tensione.
Ieri sera Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria hanno avuto un incontro con la dirigenza Turco che però non è tornata indietro sui licenziamenti mentre si è impegnata a completare i pagamenti per il mese di novembre e quelli della cassa edile di marzo .
“La situazione è grave - afferma Franco Iudici, segretario generale Filca Cisl territoriale - poichè i lavoratori licenziati lavorano nell’indotto della raffineria da 20 a 30 anni e hanno un contratto a tempo indeterminato, una possibilità sarebbe riuscire a farli riassorbire in altre società dell’indotto”.
Proprio per questo i sindacati hanno avuto un incontro con il prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta, al fine di individuare la possibilità di collocare presso altre ditte i 36 operai licenziati della Turco costruzioni, considerata la disponibilità che sarebbe stata espressa da alcune aziende dell’indotto.
Nel frattempo oggi l’Eni ha comunicato alle imprese di essere costretta a sospendere tutti i lavori di costruzione della raffineria green di Gela fino al perdurare dell’impossibilità dell’accesso in fabbrica.
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