Lunedì 27 gennaio 2025, ore 14:36

Industria

La produzione del bianco continua a perdere pezzi

La convocazione del tavolo sul settore elettrodomestici non è più rinviabile, ma anzi urgentissima. E’ quanto sostiene il segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis dopo l’annuncio dell’ennesimo marchio che vuole lasciare l’Italia. Si tratta di Haier-Candy, che trasferisce all’estero la storica produzione di lavatrici. “Siamo ancora agli annunci e non alla presentazione di un progetto definitivo - afferma Nobis -. Sarà prevista una reindustrializzazione dello stabilimento, ma la preoccupazione per il futuro occupazionale dei 1.100 dipendenti è alta”.

L’annuncio di Haier-Candy è solo l’ultima goccia che fa traboccare il vaso e mette sempre più in evidenza la forte crisi che sta attraversando il settore del bianco. Per quanto riguarda l’Electrolux, nonostante gli importanti investimenti sui processi di produzione effettuati negli ultimi anni, l’azienda soffre ancora del calo di domanda in tutta Europa e sulla multinazionale continuano a rincorrersi le voci di una possibile vendita ad una multinazionale asiatica. Noto anche il caso di Beko Europe. Dopo l’acquisizione di Whirlpool Emea la multinazionale turca ha annunciato il licenziamento di 2mila dipendenti su 4.400 e la chiusura di due stabilimenti a Comunanza e Siena, in aggiunta alla riduzione produttiva a Cassinetta e al taglio di 718 impiegati anche nei ruoli strategici come la ricerca e la qualità. Su questa vertenza ci sarà un prossimo incontro al Mimit il 30 gennaio.

Il segretario Fim insiste su una urgente convocazione al Mimit del tavolo di settore. “Il documento di Fim, Fiom,  Uilm di analisi, proposte e richieste per ’la salvaguardia e il rilancio dell’industria dell’elettrodomestico’ presentato al Mimit il 22 febbraio 2024 è ancora fermo sul tavolo ministeriale - ribadisce Nobis -. Da quasi un anno le nostre proposte sono rimaste lettera morta. Nel frattempo la produzione del bianco nel nostro paese continua a perdere pezzi. Si stanno perdendo anche le produzioni di prodotti della filiera, come ad esempio il trasferimento all’estero della produzione dei sistemi di connessione (connettori e sensori) per il bianco della TE Connectivity di Collegno (Torino) con il licenziamento in corso di 222 dipendenti o la mancata realizzazione del polo italiano dei compressori che doveva coinvolgere 400 dipendenti dell’Ex Embraco di Torino e i 350 di Acc di Belluno”.

E i numeri parlano chiaro: nel 2024 si sono prodotti meno di 10 milioni di grandi elettrodomestici del bianco in Italia, nel 2000 erano 30 milioni. “Anno dopo anno lo storico settore dell’elettrodomestico si sta sfaldando - conclude Nobis -, ma crediamo che ci siano ancora le condizioni per rilanciare la produzione, puntando sul potenziamento della supply chain, sul recupero di produzioni della componentistica delocalizzata anni fa, sul potenziamento dei centri di ricerca e di progettazione, sull’alto e medio di gamma e vincolando i nuovi investitori al mantenimento produttivo e occupazionale”.

Sara Martano

( 22 gennaio 2025 )

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