Venerdì 22 novembre 2024, ore 9:20

Industria 

Indotto ex Ilva di Taranto, Iris non paga gli stipendi 

Niente stipendio per i lavoratori dell’azienda Iris di Taranto, impresa dell’indotto di Acciaierie d’Italia (ex Ilva). L’azienda ha confermato ai sindacati di non avere la liquidità necessaria per pagare le spettanze poiché anch’essa non viene pagata dal committente per i prodotti forniti. E il credito non è da poco. “Iris ci ha detto che avanza da Acciaierie d’Italia, già ArcelorMittal Italia, qualcosa come 600/700mila euro per lavori fatti, e - fa notare Vincenzo Castronuovo della Fim Cisl Taranto Brindisi -a fronte di questo scaduto importante, Iris ad agosto ha ricevuto dal committente solo 34mila euro. Una sproporzione enorme tra il credito maturato dal fornitore e quello che il committente ha realmente pagato”.

Una storia già vista che ritorna in maniera prepotente in un territorio già devastato da crisi, disoccupazione e mancato sviluppo.
“Siamo anche in attesa di ricevere risposte da parte di Sudelettra, azienda di Matera che ha acquisito un appalto alla centrale elettrica dell’ex Ilva e che come Iris non ha pagato lo stipendio di luglio - rileva l’esponente Fim -. Il problema è purtroppo diffuso, Iris e Sudelettra sono solo due casi”.
Iris, cresciuta e sviluppatasi nel distretto industriale tarantino vanta un’esperienza industriale di oltre 20 anni in settori che vanno dalla siderurgia alla navalmeccanica fino all’aeronautica. Oggi il colpo è duro, sia per l’azienda sia per i dipendenti.

“Il punto è che qui si parla ancora di ArcelorMittal o di ex Ilva, ma ormai esiste, ed è pienamente legittimata, una società che si chiama Acciaierie d’Italia dove accanto al privato Mittal, c’è lo Stato rappresentato da Invitalia - sottolinea Castronuovo, che si domanda: “L’azionista pubblico è al corrente che Acciaierie d’Italia, nonostante tutti i buoni propositi di rilancio, non continua a pagare come prima le imprese dell’indotto e che queste, non pagando a loro volta i propri dipendenti, stanno ricreando a distanza di pochi mesi nuovi disagi e difficoltà? Cambiano i nomi, cambiano le compagini sociali ma - conclude Castronuovo - assistiamo da tempo sempre allo stesso film”.

Già la scorsa settimana i lavoratori avevano effettuato due ore di sciopero, ieri l’assemblea davanti alla portineria del siderurgico che ha deciso con grande senso di responsabilità di sospendere lo sciopero e di riprendere il lavoro mantenendo però lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari.
“Ancora una volta - dicono le sigle metalmeccaniche Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb - con grande senso di responsabilità, le organizzazioni sindacali, unitamente ai lavoratori, preso atto delle dichiarazioni aziendali e delle difficoltà manifestate, ritengono opportuno dover dare continuità all’attività lavorativa al fine di portare a compimento le commesse in essere sospendendo lo sciopero”. Inoltre, a partire da settembre, i sindacati chiedono all’azienda di utilizzare le misure contrattuali previste a garanzia dei lavoratori nonché ulteriori strumenti alternativi previsti dalla legge per tutelare i livelli occupazionali.
Sara Martano

( 26 agosto 2021 )

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