I sindacati in una lettera unitaria inviata a Governo e azienda annunciano la loro contrarietà al progetto di quotazione delle Fs per come è stato pensato e minacciano uno sciopero se il ministro dei Trasporti e Infrastrutture non li convocherà "in tempi brevissimi"."Le ipotesi del vertice del Gruppo Fsi di revisione del modello organizzativo industriale di Trenitalia (propedeutiche alla quotazione in borsa delle 'Frecce' attraverso la trasformazione in società delle attuali divisioni operative/direzioni), se fossero attuate - affermano i sindacati di categoria -, determinerebbero un aumento dei costi; un ritorno alle disfunzioni organizzative e produttive di un lontano passato e, comunque, la sommatoria dei risultati complessivi delle nuove società sarebbe comunque inferiore alle attuali performance di Trenitalia con il conseguente rischio che gli attuali livelli occupazionali e i livelli di reddito, e di qualità del servizio, verrebbero messi in discussione"."Atteso che le scriventi organizzazioni sindacali non possono consentire che venga bloccata la crescita dell'azienda integrata, iniziata da dieci anni, e che non possono nemmeno permettere che aumenti il gap sulla mobilità integrata con gli altri grandi Paesi europei nel processo di modernizzazione - proseguono -, diffidano i vertici del Gruppo Fsi dall'attivare un processo di rivisitazione del modello organizzativo industriale di Trenitalia, in funzione della eventuale quotazione, fra l'altro in contrasto con quanto previsto dal Dpcm del dicembre 2015 tuttora vigente. Allo stesso tempo manifestano la netta contrarietà alla quotazione in borsa di singoli segmenti di Trenitalia che non porterebbero alcun beneficio all'economia del Paese e nessun miglioramento alla società stessa"".