Dagli elettrodomestici ai chip, in Brianza il settore metalmeccanico guarda con qualche apprensione all’immediato futuro. Il gruppo cinese Haier ha comunicato ai sindacati di volere riconvertire le attività produttive dello stabilimento di Brugherio, mentre gli italofrancesi di STMicroelectronics, presenti con un grande insediamento ad Agrate, hanno fatto sapere di dovere ridurre i costi a causa del calo di fatturato. Si tratta di due vertenze-vicende diverse, che però riguardano lo stesso territorio alle porte di Milano (Brugherio e Agrate distano 7 km).
Candy
Dal prossimo primo luglio cesserà la produzione di lavatrici a marchio Candy presso lo stabilimento di Brugherio. E’ la fine di una storia imprenditoriale di successo cominciata nel 1961 (ma l’azienda fu fondata a Monza nel 1945) ad opera della famiglia Fumagalli. Dal 2018 l’azienda è sotto il controllo della multinazionale cinese Haier, che ha deciso di razionalizzare la propria presenza in Europa, a causa della trasformazione del mercato degli elettrodomestici, che ha provocato un calo significativo dei volumi di vendita e una contrazione dei profitti. A fine marzo chiuderà un insediamento in Romania, mentre il sito di Brugherio sarà riconvertito. In che modo, non si sa ancora. “Il prossimo 29 gennaio abbiamo un incontro in Assolombarda - spiega Francesca Melagrana, operatrice della Fim Cisl Monza Brianza Lecco - e in quella sede speriamo di vederci più chiaro. I cambiamenti non ci spaventano, anche se possono essere destabilizzanti per i lavoratori e le lavoratrici. Chiediamo un piano industriale chiaro, di prospettiva, di sviluppo, che garantisca l’occupazione. Le maestranze dello stabilimento di Brugherio, che conta circa 175 addetti, di cui 125 operai, sono di grande qualità”. L’azienda oltre a Brugherio ha anche un polo impiegatizio nella vicina Vimercate, dove sono occupate circa 750 persone, e ha dichiarato di volere mantenere una presenza importante in Italia. “Il sito di Brugherio - ha scritto in un comunicato - continuerà ad essere il quartier generale europeo, insieme agli uffici di Vimercate, e un hub strategico per Haier Europe. Al suo interno hanno sede il Milan Experience Design Center, l’hub europeo per il post-vendita e la ricambistica che serve tutti i mercati, e i laboratori di ricerca e sviluppo focalizzati sulla connettività e sull’Internet of Things per tutte le linee di prodotto. Il sito è oggetto di un completo rinnovamento per renderlo lo Smart Home Campus di Haier Europe”. Nel frattempo è stato firmato un accordo sugli esodi incentivati che punta a ridurre gli organici di un centinaio di dipendenti. L’anno scorso, con lo stesso sistema, erano stati gestiti 113 esuberi.
STMicroelectronics
Dopo anni di fatturati in crescita STMicroelectronics ha cominciato a perdere qualche colpo. L’azienda italofrancese (è controllata dal ministero italiano dell’Economia e dalla banca statale francese Bpifrance), la più grande in Europa nel settore della produzione di microchip, ha comunicato ai sindacati di dovere correre ai ripari, abbassando i costi, con un piano che hanno chiamato di “saving”. In Italia conta circa 13 mila dipendenti, con due insediamenti quasi gemelli ad Agrate Brianza e Catania. “Dopo un lungo periodo di sviluppo e con un fatturato in crescita, fino ad arrivare a 18 miliardi di dollari nel 2023 - osserva Enrico Vacca, segretario generale della Fim Cisl Monza Brianza Lecco -, c’è stata una pesante battuta d’arresto, tanto che il 2024 potrebbe chiudersi con un calo intorno al 25%. Per fare fronte a questa situazione l’azienda ha dichiarato di dovere tagliare i costi, a livello di gruppo, per circa 900 milioni di dollari fra il 2025 e il 2026. Quello che vorremmo sapere è dove e come”. Ad Agrate Brianza sono impiegate circa 5.300 persone, mentre altre 1.500 sono in organico nel sito di Settimo Milanese, sempre nell’area attorno al capoluogo lombardo. La preoccupazione dei sindacati è che il piano di riduzione dei costi rallenti i programmi di sviluppo. Il sito agratese è al centro di un progetto che dovrà portare all’edificazione di una nuova “fabbrica” per la realizzazione di prodotti con tecnologia più avanzata, transitando da quella a “200 millimetri” a quella a “300 millimetri”. “In questo settore - aggiunge Vacca - gli investimenti in innovazione e ricerca sono fondamentali per competere sui mercati: se resti fermo arretri e poi è difficile recuperare. Lo scorso dicembre in Assolombarda abbiamo firmato un accordo sul premio di risultato e l’azienda si è impegnata a non avviare azioni unilaterali sul piano di saving, del quale per ora non sappiano nulla. Si è parlato di prepensionamenti e di blocco del turn over del personale in uscita, ma è ancora tutto poco chiaro”. I sindacati hanno chiesto di avviare un percorso di confronto a livello nazionale, con la regia del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Perché è una questione che riguarda la politica industriale del Paese.
Mauro Cereda