Tornano a manifestare i lavoratori delle costruzioni: non uno sciopero generale, come quello del 15 marzo scorso, ma una “giornata di sensibilizzazione e proposte” da svolgersi il 15 novembre prossimo in 100 piazze italiane. A deciderlo a Roma i circa 500 partecipanti giunti da tutta Italia per gli Attivi unitari di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil.
Obiettivo dei sindacati è avere certezza sulla modalità e sui tempi degli intenti annunciati dal governo, che rappresentano un primo passo verso il rilancio del settore.
“Le nostre proposte - spiega Franco Turri, segretario generale della Filca - sono chiare e realizzabili: in primis una vera politica industriale in favore del settore delle costruzioni, che manca da troppo tempo. Poi chiediamo di adeguare e rilanciare la nostra rete infrastrutturale, materiale e immateriale, con particolare attenzione al Sud e alle opere di ‘Connettere l’Italia’. Vogliamo una vera riforma previdenziale che riconosca che i ‘lavori non sono tutti uguali’, e una riforma fiscale che riduca le tasse a lavoratori e pensionati”.
I sindacati sollecitano anche interventi concreti che puntino a migliorare alcune questioni aperte: infrastrutture, legalità, sicurezza.
In questi 11 anni di crisi sono centinaia di migliaia le aziende del settore che hanno chiuso i battenti, determinando una perdita di oltre 800 mila posti di lavoro. Nei prossimi giorni saranno resi noti i dettagli delle iniziative. Gli hashtag ufficiali sono #aTestaAlta e #NoiNonCiFermiamo.
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