Fumata nera al tavolo convocato al ministero del Lavoro per l’esame della procedura di mobilità avviata da Coop Estense che ha coinvolto 147 lavoratori di 13 punti vendita in Puglia e Basilicata. La fase sindacale aveva già registrato una brusca interruzione sui temi del trattamento economico per il lavoro domenicale e festivo e sui progetti sperimentali di esternalizzazione dei reparti grocery e pescheria già in programma per tre Iper della Divisione Sud, con l’utilizzo di personale esterno alla Cooperativa per il servizio di rifornimento degli scaffali.
In sede ministeriale la Cooperativa modenese ha respinto la soluzione proposta dai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs sull’impiego delle risorse umane di cui oggi Coop Estense già dispone, attraverso una diversa e più flessibile articolazione dell’organizzazione del lavoro che consenta la saturazione del servizio di rifornimento scaffali, anche individuando diverse fasce orarie per lo svolgimento delle attività di allestimento dei negozi.
"Francamente - ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell’Orefice - si fa fatica a comprendere la netta determinazione da parte di un'impresa, che ha indicato quale motivo della procedura di licenziamento collettivo la grave perdita di 12 milioni di euro registrata nel solo anno 2014 dalla Divisione Sud, nel perseguire un programma finalizzato all'introduzione di imprese esterne nella fornitura di un servizio che potrebbe benissimo essere svolto dal personale dipendente, peraltro assai professionalizzato e che da anni svolge quelle mansioni". Del resto - ha aggiunto il sindacalista - è stata la stessa direzione di Coop Estense ad ammettere che l’operazione di outsourcing del grocery nei tre ipermercati meno performanti comporterebbe un aumento dei costi di gestione”.
"Assodato che con l'esternalizzazione del servizio di allestimento scaffali i costi lieviteranno ulteriormente proprio nei tre iper maggiormente in difficoltà - ha concluso Dell’Orefice -, tale determinazione può, verosimilmente, trovare fondamento nell'obiettivo di precostituire un precedente da invocare per future e, forse, ben più ampie strategie riorganizzative".
Prosegue intanto lo stato di agitazione dei lavoratori; lo sciopero indetto dai sindacati nella giornata di ieri ha registrato il 75% di adesione. Il confronto al ministero del Lavoro è aggiornato al prossimo 16 giugno.