Continua senza sosta la mobilitazione dei lavoratori e dei sindacati metalmeccanici dopo la rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Già nel mese di dicembre i sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm avevano proclamato 8 ore di sciopero, da effettuarsi entro il 15 gennaio 2025 a livello territoriale e regionale e molti territori hanno già fatto sentire la propria voce prima della pausa natalizia. Domani toccherà a Livorno con ritrovo alle ore 10 in piazza Grande e chiusura del corteo in via Roma. Interessati alla manifestazione anche i territori di Pisa, Massa Carrara, Lucca e Grosseto.
Molte anche le iniziative sindacali che si stanno svolgendo in tutta Italia. Ieri a Roma presso l’auditorium di via Rieti della Cisl, si è svolto l’attivo unitario delle delegate e dei delegati Fim, Fiom e Uilm delle più grandi aziende del settore Aerospazio-Difesa-Sicurezza (Leonardo, Mbda, Ge Avio, Thales Alenia Space e Telespazio). Oggi invece l’attivo unitario per i delegati della Lombardia che in migliaia hanno ribadito l’importanza di rinnovare un contratto migliorativo delle condizioni di lavoro e non peggiorativo così come sarebbe con la contro-piattaforma presentata da Federmeccanica e Assistal. “Mentre la nostra proposta economica è chiara con 280 euro di aumento - afferma Mirko Dolzadelli, segretario generale Fim Lombardia -, la proposta economica di Federmeccanica non c’è e ha deciso di presentare una sua piattaforma che non prevede di fatto alcun aumento economico, anzi peggiora l’accordo del 2021 in particolare le regole che ci siamo dati unitariamente con la sottoscrizione dell’accordo”.
Lavoratori e sindacati della Lombardia si troveranno il 15 gennaio a manifestare di fronte ad Assolombarda a Milano in occasione dello sciopero di 4 ore proclamato dai sindacati nei confronti degli imprenditori metalmeccanici lombardi che, come sottolinea Ferdinando Uliano, segretario generale Fim Cisl “loro più di altri cercano di impedirci di rinnovare il contratto”. Le distanze tra le parti oggi sono enormi. “C’è una rottura generata dal fronte imprenditoriale - continua Uliano - e una distanza enorme sulle questioni economiche tanto che non hanno fatto alcuna proposta di aumento salariale, ma addirittura hanno presentato una contro proposta che peggiorerebbe le condizioni del contratto nazionale”. “Poi - prosegue il sindacalista - non ci sono risposte sulle questioni normative a partire dalla riduzione dell’orario di lavoro nè sulle questioni legate alla sostenibilità sociale per quanto riguarda i piani di riorganizzazione industriali e i piani di ristrutturazione dove noi vogliamo difendere i posti di lavoro e impedire i licenziamenti. Inoltre, non ci sono risposte nemmeno su precari, appalti, salute e sicurezza, welfare”.
Una situazione pesante che, per Uliano “potrà essere colmata solo con il cambiamento di posizione da parte di Federmeccanica. E’ importante - conclude il sindacalista - che le iniziative che si stanno mettendo in campo in tutto il Paese abbiano un buon risultato di partecipazione al fine di far cambiare idea a Federmeccanica e consentirci di riprendere un negoziato con l’obiettivo di rinnovare il contratto per oltre un milioneseicentomila metalmeccanici”.
Sara Martano