C’è il rischio che vengano "stravolte" le norme sui call center "tanto faticosamente costruite con lo scopo di limitare le delocalizzazioni delle attività". È l’allarme lanciato dai sindacati, in una nota unitaria dei segretari generali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, a proposito di un emendamento alla manovra approvato al Senato. La norma esclude da alcuni obblighi e relative sanzioni, come quello di comunicare dal Paese da cui proviene la chiamata, le aziende che utilizzano servizi di contatto della clientela interni, non esternalizzati. Una scelta che secondo i sindacati di fatto "annulla alcuni importanti strumenti per regolare il settore dei call center. I sindacati si augurano che si tratti di una "spiacevole svista", e che l’emendamento venga cancellato, "diversamente il Governo dovrà rendere conto alle decine di migliaia di lavoratori di call center impiegati in Italia del perchè non solo non ha ancora convocato il Tavolo di monitoraggio chiesto da mesi ma ha addirittura fatto retromarcia cambiando la legge e deresponsabilizzando le aziende committenti".