Quattromila lavoratori da ieri non hanno più un lavoro a seguito dell’esclusione dal processo di internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole italiane. E’ il drammatico epilogo della due giorni di trattativa al ministero del Lavoro per ricercare soluzioni alternative ai licenziamento. Fallimento su tutta la linea per una vertenza tra le più gravi, per numero di famiglie coinvolte, vissute negli ultimi anni.
Per i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti non è stata una situazione di crisi o la mancanza di lavoro a determinare i licenziamenti ma una scelta precisa del Miur e del Governo. Di fatto non è stato avviato alcun confronto di merito: il governo è parso sordo alla richiesta di farsi carico complessivamente della vertenza come le organizzazioni sindacali chiedono da mesi; il Miur non si è interessato concretamente a trovare soluzioni anche per i lavoratori da anni nelle scuole e ha abbandonato la riunione; delle imprese che, in modo irresponsabile, hanno interrotto un confronto volto a ricercare ogni possibile soluzione per tutti i soggetti coinvolti che andassero oltre il proprio esclusivo interesse economico; il ministero del Lavoro, infine, ha dichiarato di non avere soluzioni concrete da proporre.
Si è scritta un’altra brutta pagina per il mondo del lavoro - rilevano i sindacati di categoria - dove sempre più spesso, per la mancanza di assunzione di responsabilità della politica e delle imprese, si sacrificano la dignità e il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori.
A questa condizione le organizzazioni sindacali rispondono che nessuno può sottrarsi dalla responsabilità e metteranno in campo le iniziative necessarie fino a quando non saranno trovate le soluzioni per dare continuità occupazionale e di reddito a tutti.